Proprio in queste ore ha detto la sua il coach dell’Alcione Giovanni Cusatis durante la trasmissione D-Time in diretta su Be.Pi TV. Quanto merito tuo c’è se da oggi Milano ha tre squadre nei professionisti? “Quando ho deciso di andare all’Alcione il programma diceva che in tre anni saremmo arrivati nel professionismo. L’anno scorso c’è […]

Proprio in queste ore ha detto la sua il coach dell’Alcione Giovanni Cusatis durante la trasmissione D-Time in diretta su Be.Pi TV.

Quanto merito tuo c’è se da oggi Milano ha tre squadre nei professionisti?

“Quando ho deciso di andare all’Alcione il programma diceva che in tre anni saremmo arrivati nel professionismo. L’anno scorso c’è stata una bella accelerata, ma poi dei problemi (che tutti conosciamo) ci hanno frenato. Quest’anno siamo stati bravi a continuare un lavoro già iniziato e adesso vogliamo andare avanti in questo modo”.

I progetti futuri?

“Adesso ci godiamo anche il momento e la vittoria, visto che si tratta di un percorso lungo e difficile. Quest’anno partivamo anche come squadra da battere, non dimentichiamo che mancano ancora due giornate e tutta la Poule Scudetto prima di concludere la stagione”.

Quanto la delusione dell’anno scorso ha influito?

“Sicuramente ha avuto il suo peso. Dico, però, che il primo mese di ritiro dopo non essere stati ripescati è stato davvero complesso. Piano piano, però, abbiamo capito che l’unico modo per giocare la Serie C era vincere il campionato sul campo. Da lì siamo partiti forte con un gruppo compatto e composto da uno zoccolo duro di 10/11 ragazzi, che hanno permesso anche ai nuovi di integrarsi subito ed è iniziata la nostra cavalcata”.

C’è mai stato un momento in cui ha pensato di non vincere questo campionato?

“No sinceramente. Anche perché noi siamo stati in testa dalla seconda/terza giornata e non siamo mai scesi. La nostra difficoltà maggiore era dettata dalla pressione, perché per fare meglio dell’anno scorso bisognava arrivare primi ed inoltre avevamo il dovere (secondo tutti) di dover vincere ogni domenica. I nostri giocatori sono stati eccellenti ed hanno gestito ogni pressione al top, anche se sapevamo che sarebbe stato difficile”.

Quanti giocatori del vostro undici iniziale sono pronti per la C?

“Secondo me con il lavoro e con entusiasmo il nostro gruppo può stare anche in C. Questo è sicuramente un gruppo che vogliamo portare avanti, nonostante servirà anche qualche innesto”.

Un calciatore della D che si porterebbe nel professionismo?

In D c’è pieno di calciatori fortissimi. L’unico problema è saperli scegliere, lavorarli ed inserirli in maniera perfetta nel contesto. Io dico sempre ai miei che sono al posto giusto nel momento giusto, perché l’Alcione è una zona comfort. Magari alcuni dei nostri giocatori non vanno bene in altre squadre. Se proprio dovessi dirne uno che mi piace per come gioca, direi Orellana della Varesina“.

Nicola Badursi

23 Aprile 2024

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