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Alessio Cargiolli

Eccellenza – Alessio Cargiolli, un amuleto per la Varesina: «Qui si respira professionismo, ora sogno un’altra scalata»

Com’è profondo il mare, cantava Lucio Dalla; com’è lontano il mare, potrebbe ribattere Alessio Cargiolli. L’uomo in più della Varesina in questo girone di ritorno è sempre più protagonista a suon di gol. Sette nel girone di ritorno (otto contando quello di Castano Primo, al netto di deviazioni più o meno veritiere.«Nella mia carriera ho sempre fatto meglio nel finale di stagione», spiegherà il bomber), Alessio Cargiolli dopo aver accarezzato il ritorno al professionismo ha scelto di ripartire dall’Eccellenza, a Venegono Superiore («Dove c’è professionismo vero, indipendentemente dalla categoria»). Ambientamento, qualche piccola difficoltà iniziale e ora l’esplosione. Nuova vita, ma togliere ad un ligure il mare… «Soprattutto se penso che lo scorso anno ad Albissola lo vedevo affacciandomi alla finestra». I laghi? Una piccola consolazione. L’ascesa della Varesina il pensiero fisso di tutta la stagione.

 

Da Ceparana all’Entella, a suon di gol nel mondo dei “grandi”

Allievi Nazionali alla Carrarese, poi il ritorno a casa a Ceparana. Juniores Nazionale alla Fo.Ce Vara, dove le raffiche di gol di sabato in sabato convinsero il tecnico della Prima squadra a promuoverlo con i “grandi”: «Ricordo le prime volte in spogliatoio. C’era quasi da aver paura per come ti trattavano i giocatori più esperti. Ma era un modo per farti tirare fuori il carattere, fondamentale in una squadra che lottava per salvarsi». Poi, dopo due anni, la chiamata dell’Entella. Da non pensarci due volte: «Sono stato fortunato perché ho giocato quasi sempre in piazze dove si fa calcio in maniera seria. Mi è capitato di vedere recentemente il presidente Antonio Gozzi, l’ho ringraziato perché mi ha fatto capire cos’è il calcio». E Alessio Cargiolli non ci ha pensato due volte: ascesa nel professionismo e salvezza nel 2010/2011.

 

La rinascita con l’Albissola e la scoperta della Varesina

Nella carriera di Alessio Cargiolli c’è stato anche qualche passo indietro. Piccolo, per poi correre in avanti. Dando particolare attenzione anche ai fattori esterni al campo. Così, ecco la rinascita all’Albissola: «Gli ultimi due anni sono stati i migliori di tutta la mia carriera. Dal punto di vista realizzativo e non solo. Albissola era diventata la mia seconda casa e sia io che la società volevamo continuare il rapporto». Ma come spesso accade, gli inghippi sono dietro l’angolo. Così fu addio e il bagaglio di 32 gol in due anni ha fatto sì che il telefonino squillasse in continuazione. Alessio Cargiolli è ripartito dalla Varesina: «Una società composta da brave persone, e questo mi ha colpito subito. Poi le strutture, il contesto, l’ambiente Varesina. Le categorie ci sono, vero, ma qui non c’è nulla da invidiare. E sono convinto, la Varesina avrà un futuro ai piani alti».

 

Qualche difficoltà iniziale, poi la normale consacrazione

Cambiare squadra, campionato, regione non è mai semplice per nessuno. Non lo è stato nemmeno per Alessio Cargiolli, presentatosi a Venegono Superiore con un curriculum arricchito dalla vittoria di Eccellenza e Serie D. «Mi sono trovato subito bene, è vero, ma ho dovuto anche io adattarmi alla categoria. Magari vincevamo le partite ma personalmente non ero contento della mia prestazione. Al tempo stesso, però, non ero preoccupato visto che storicamente ho sempre fatto meglio il girone di ritorno rispetto a quello d’andata». Una prova? Quattro gol in tre partite lo scorso anno nella Poule Scudetto! E domenica una nuova posizione in campo, da seconda punta nel 4-3-1-2. «Tocco più palloni, sono più vicino alla porta e ho meno strada da fare per arrivare al gol. Logico che per un attaccante sia meglio. Ma mi trovo bene in entrambi i ruoli e finalmente riusciamo a segnare tutto quello che creiamo».

 

Scalata Varesina? Per i playoff c’è l’amuleto Cargiolli

Un pensierino a tornare in Serie C Alessio Cargiolli l’ha fatto. Inutile negarlo, così come ora è inutile pensare al passato. C’è un finale di stagione tutto da vivere e, verosimilmente, i playoff per arrivare il più lontano possibile: «Tra vittorie dei campionati e playoff ho conquistato quattro promozioni nella mia carriera. Ma non vorrei certo fermarmi qui. La Varesina è stata una scelta mirata la scorsa estate, mi piacerebbe rimanere qui a lungo». D’altronde, Cargiolli è protagonista di grandi sogni: «Sono stato all’Entella e sono arrivati dove sono arrivati. Ad Albissola abbiamo conquistato il professionismo e nessuno ci avrebbe scommesso. Anche la Varesina ha grandi aspettative e spero di portarla più in alto possibile». Il mare può ancora aspettare. Prima, c’è una nuova vetta da scalare.

Paolo Andrea Zerbi

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