In occasione della quarta puntata di “B-Woman”, è intervenuta la numero uno del Brescia Femminile: Clara Gorno. La presidente della società biancoblu ha raccontato a 360° il lavoro in una società di calcio femminile: dal settore giovanile alla Prima Squadra. Tre anni fa ha acquistato il Brescia Femminile e ad oggi il numero di tesserate […]

In occasione della quarta puntata di “B-Woman”, è intervenuta la numero uno del Brescia Femminile: Clara Gorno. La presidente della società biancoblu ha raccontato a 360° il lavoro in una società di calcio femminile: dal settore giovanile alla Prima Squadra. Tre anni fa ha acquistato il Brescia Femminile e ad oggi il numero di tesserate all’interno della sua società è aumentato ed è diventata l’unica squadra puramente femminile Scuola Calcio Elite della provincia di Brescia. Clara Gorno, inoltre, fa parte del Consiglio direttivo della Divisione Serie B femminile ed ha sottolineato i fondi stanziati per la Serie B femminile, ma la necessità di una continua crescita per il movimento. Lei in primis come presidente ritiene che i progetti sociali aiutino a promuovere il movimento femminile per una maggiore crescita.

I fondi per le società di Serie B

“Ci sono stati destinati 1.600.000 mila euro da dividere a tutte le società della Serie B dietro rendicontazione per far crescere il movimento. Anche l’anno scorso c’è stato qualche fondo. Secondo me dovremmo essere bravi noi presidenti a creare un progetto il più possibile auto sostenibile. L’ex presidente ha venduto il titolo nel 2018 quando le società maschili hanno creato le società femminili.”

La crescita del Brescia femminile e il tifo

“Noi abbiamo una tifoseria storica che ha sempre seguito il femminile. L’anno scorso per esempio venivano addirittura in Sardegna. Noi abbiamo sponsor che ci sostengono e ci hanno sempre sostenuto. Quando ho comprato tre anni fa il Brescia, eravamo 75 ragazze tesserate, oggi siamo più di 200. Dobbiamo far crescere il movimento, noi presidenti dobbiamo promuoverlo. Noi a livello mediatico non abbiamo un appeal, ma anche grazie a voi riusciamo a promuovere di più partite e trasmissioni. Il professionismo ha toccato circa 100 ragazze, ci sono tante altre che lavorano e giocano a calcio. Noi facciamo quattro allenamenti a settimana più la partita. Come riconoscimento non abbiamo il premio di preparazione e valorizzazione. La Serie B è la fucina dei giovani talenti.”

 

I risultati sportivi del Brescia e l’importanza del settore giovanile

“Sono molto orgogliosa e soddisfatta dei risultati con il lavoro siamo diventati Scuola Calcio Elite, l’unica società puramente femminile ad esserlo nella provincia di Brescia. Dobbiamo dare qualità a queste ragazze nel gioco. C’è stata un’evoluzione nel giocare a calcio. Sono molto soddisfatta delle ragazze: abbiamo otto Primavera aggregate alla prima squadra e quattro sempre in panchina. Abbiamo un grande lusso: Marco Zambelli sta allenando la Primavera e sta crescendo queste ragazze. Per me è importante tornare in Serie A con un vivaio con delle ragazze bresciane, sono molto patriottica in questo. Credo sia fondamentale far crescere attraverso il settore giovanili e l’ultimo fondo che la Federazione ci ha messo a disposizione è per questo.”

 

La solidarietà femminile nel calcio

“Grazie alle donne del passato possiamo essere qui oggi e avere cariche importanti e ho fatto lo stesso ragionamento con le ragazze all’interno dello spogliatoio qualche giorno fa. Il Brescia per me è  un progetto sociale in cui dobbiamo aiutare le giovani donne a perseguire questo loro sogno. Grazie alle difficoltà che ho vissuto cerco di non farle vivere alle ragazze. Credo che la solidarietà femminile possa fare la differenza. La Riforma dello Sport ha inciso molto tant’è che a Brescia hanno chiuso molte società. Per alcuni aspetti ci hanno messo più in difficolta, ma era anche giusto tutelare le calciatrici con il primo accordo collettivo che c’è stato. Ci deve essere una collaborazione tra società maschili e femminili, dobbiamo perseguire la strada per cui il maschile avrà anche il femminile.”

Tutelare i propri diritti per crescere

“Piano piano arriveremo anche noi come all’estero: ma dobbiamo essere tutti uniti. Le ragazze devono essere promotrici del movimento come hanno fatto le ragazze di Serie A per loro. Dovete tutelare i vostri diritti: le ragazze della Serie A e i presidenti (come Cesari) hanno lottato per un pezzo di storia.”

La Divisione Serie B

“Sicuramente qualcosa rispetto all’anno scorso si sta facendo: ad esempio i tavoli di lavoro in cui si coinvolgono le società. Stiamo cercando tutti insieme di crescere ma bisogna investire tanto sul marketing e credo che la Divisione stia provando a creare un buon ufficio marketing.”

Foto: Acf Brescia

Asia Di Palma

 

1 Marzo 2024

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