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Eccellenza – Calcio Varese, Altomonte arriva a Malpensa. Stai a vedere che un domani c’è! Ma servono fatti concreti

Quattro giornate alla fine del campionato, un mese per il termine dell’agonia per il Calcio Varese. Una stagione travagliata, e ancora una volta la questione calcio giocato non conta praticamente nulla. Come spesso detto nelle settimane precedenti, però, sembra esserci ancora uno spiraglio per il Calcio Varese. Giusto sperare nel classico “salvare il salvabile”? I tifosi biancorossi, come giusto che sia, attendono anche piccoli fatti concreti per riaccendere la loro passione.

 

Altomonte arriva a Malpensa, venerdì sarà la volta buona?

Nella serata di giovedì sarebbe dato per certo l’arrivo di Domenico Altomonte a Malpensa. Da lì il successivo trasferimento a Varese dove, nella giornata di venerdì, ci sarebbe l’incontro con Claudio Benecchi attuale presidente del Calcio Varese (nella foto la conferenza stampa di inizio stagione, nda). Un incontro che dovrebbe portare al tanto sospirato nero su bianco, anche se il condizionale è d’obbligo. Stavolta, però, la strada sembra tracciata e così da venerdì potrebbe esserci una nuova rinascita biancorossa. Cosa si aspettano i tifosi? È presto detto, delle mosse concrete. Ovvero delle liquidità da mettere fin da subito sul tavolo. Per riaccendere una passione che, per alcuni, non è mai svanita come dimostra la presenza al Chinetti per la gara di Coppa Italia contro il Finale Ligure e contro la Castellanzese e nelle sfide di campionato a Viggiù.

 

Una sola sfida in casa, si riuscirà a riaprire Masnago?

La curiosità vuole che il Calcio Varese domenica sia impegnato nuovamente al Chinetti. Stavolta casa del Busto 81. Il calendario propone tre trasferte e una sola gara “casalinga”, contro il Mariano, prevista domenica 21 aprile. In questo senso il calendario dà una mano per provare a riaprire il Franco Ossola e giocare lì la penultima partita di campionato. Le utenze, in questo senso, sono state chiare già in passato: riaprire lo stadio è il minore dei problemi. Nel senso che non servono tempistiche, semmai pecunie. Insomma il classico “vedere soldi, comprare cammello”. E quindi, da qui, si ritorna al primo punto. Ma ha senso riaprire il Franco Ossola? Eticamente e simbolicamente sì. Se il nuovo Calcio Varese vuole presentarsi al meglio alla città, sarebbe un gesto non da poco. Al quale, in un’ottica vista da fuori, si potrebbe anche soprassedere a patto che si dimostri comunque di lavorare per il bene comune.

 

La squadra si allena, per Domenicali uomini contati

In questo clima si allena la prima squadra del Calcio Varese. Se Gestra e compagni sono andati avanti anche nelle settimane precedenti, dando fiducia alle parole di Altomonte e Benecchi, c’è da mettere quindi la mano sul fuoco che la squadra stia lavorando in vista della sfida con il Busto 81. Ma in questo senso Manuele Domenicali avrà una rosa ridotta all’osso. Le ammonizioni di Lercara, Camarà e Gestra costeranno la squalifica a tre capisaldi dell’undici biancorosso. Che ritroverà Scaramuzza ma che perderà anche Travaglini al centro della difesa per infortunio. Ancora una volta, Domenicali farà di necessità virtù. In questo caso sì, salvando il salvabile.

 

E i punti di penalità? Spada di Damocle nella stagione successiva

Anche in questo caso condizionale, ma nessuno si è dimenticato delle vertenze non pagate dal Calcio Varese. E, di conseguenza, dei punti di penalità. Tutti si pongono l’interrogativo: quando arriveranno? Domanda senza risposta, al momento, perché se è vero che la burocrazia può smuoversi anche nel giro di una giornata è altrettanto vero che nulla sembra portare in quella direzione. Con buona pace di chi si sta giocando la salvezza (Villa Cassano, Città di Vigevano e Castanese). Attenzione, però, perché nessuno si dimentica e la penalità arriverebbe comunque la stagione successiva. Insomma, se ci sarà la nuova società dovrà pagare comunque le vertenze ed eventualmente poi fare ricorso per chiedere uno sconto della pena. Ma ora stiamo davvero andando troppo in là. Per questo Varese, da tempo senza domani, forse un domani c’è. Staremo a vedere.

Paolo Andrea Zerbi

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