
Casatese, Mattia Isella: “Siamo una squadra giovane e l’inesperienza non ci ha aiutati. Domenica scenderemo in campo con la voglia di vincere e ritrovare la serenità. C’è un bel clima”
Mattia Isella, attaccante classe 1990 in forza alla Casatese per la terza stagione consecutiva, ha raccontato il momento delicato della squadra, dimostrandosi sereno e fiducioso di ritrovare segnali positivi, possibilmente già nella difficile sfida casalinga di domenica contro la Folgore. Un calendario in salita quello che attende i biancorossi, ma che per un calciatore esperto come lui non è nient’altro che uno stimolo in più per dare il massimo. Non solo presente però, perché non è mancato il ricordo agli 8 anni passati al NibionnOggiono, che è stato per lui una seconda casa a cui pensa ancora con affetto e un pizzico di malinconia.
Quella di domenica è stata una partita difficile in cui, oltre al gol, vi sono mancate forse un po’ di lucidità e compattezza. C’è un po’ di rammarico perché avreste potuto gestirla diversamente o, visto come si sono messe le cose, vi tenete stretti il pareggio?
“Il primo tempo, secondo me, è stato alla pari. Nel secondo forse potevamo gestire meglio i calci piazzati e le ripartenze. C’è rammarico più che altro per questo periodo, più che per la partita. Abbiamo affrontato una squadra che, nonostante le assenze, è in salute e, per di più, su un campo sintetico a cui siamo poco abituati, reso ancora più complicato dal fatto che fosse a porte chiuse. Sembrava essere tornati ai tempi del Covid e è stato molto triste. Il pareggio è stato il risultato più giusto. Ci teniamo questo punto sperando di tornare presto ai nostri livelli”.
Questo 0-0 è per voi il secondo pareggio consecutivo dopo quello con la Caronnese e, nelle ultime cinque partite, oltre ai due pareggi sono arrivate tre sconfitte. Ti sei fatto un’idea del perché non riusciate a uscire dal campo con punteggio pieno dal 17 dicembre? Cosa sta mancando?
“Siamo una squadra giovanissima a cui basta un minimo episodio per farci volare e un qualsiasi imprevisto per mandarci a terra. L’ultimo mese ne è la dimostrazione e quando gli episodi negativi diventano dei cartellini o dei gol subiti diventa tutto più difficile. Abbiamo sicuramente sbagliato l’ultima partita del girone d’andata con il Breno, dove probabilmente abbiamo staccato la spina in anticipo. Oltre a questa, credo che gli altri pareggi e sconfitte non siano stati così meritati, perché, per esempio, con la Caronnese abbiamo concesso poco e con l’Arconatese siamo rimasti in 10 al venticinquesimo contro una squadra che è terza in classifica. Credo che alla base di tutto ci sia solo un po’ di inesperienza”.
Le sfide di febbraio sono indubbiamente impegnative perché vi aspettano Folgore Caratese, Ponte San Pietro, Franciacorta e Lumezzane, quindi sicuramente un calendario complicato, che però può essere anche uno stimolo per dare il meglio e uscire da questo periodo di stallo. Qual è, secondo te, il miglior modo con cui approcciare un mese così importante?
“Penso che vincere aiuti vincere. Sicuramente partite come queste ci fanno bene, perché noi soffriamo le squadre che stanno nelle zone basse della classifica che provano a non farci giocare sfruttando le ripartenze. Domenica scenderemo in campo con la voglia di vincere e di ritrovare quella serenità che ci serve, per poi affrontare il mese che ci aspetta con tranquillità”.
Prima del periodo alla Casatese hai passato ben 8 anni al Nibbionnoggiono, alla fine dei quali hai contato 300 partite, 131 gol, 2 campionati vinti e 4 play off conquistati… insomma una bella storia. Cosa ha rappresentato per te questa tappa della tua carriera e che ricordi hai ripensando a quei momenti?
“Ho solo ricordi belli di quel periodo, anche se purtroppo nel mio addio post Covid c’è stata un po’ di ruggine con la società. Quello che è stato fatto lì è qualcosa che va al di là di ogni speranza. Quando sono arrivato eravamo in Promozione e abbiamo fatto una scalata che ci ha portati in Eccellenza e poi in Serie D, prima che arrivasse l’anno del Covid che ci ha fermati 5° in classifica. Vedere la fine che ha fatto la società in cui sono stato per così tanto tempo è per me un enorme dolore e passare davanti a quei campi, ormai abbandonati, mi fa venire quasi il magone. Penso che però sia stato meglio così, piuttosto che andare avanti non potendo più garantire una certa stabilità”.
Questa è la tua terza stagione con la maglia biancorossa della Casatese e, in totale, hai collezionato 85 presenze, 24 gol e 10 assist: sei soddisfatto del contributo dato alla squadra fino a ora?
“Per come sono fatto io è difficile che mi ritenga soddisfatto di me stesso. Sono sicuramente soddisfatto dei risultati a livello di gruppo, perché da neopromossi siamo arrivati ai playoff, vincendoli poi lo scorso anno e questa stagione vogliamo arrivare ancora lì. Secondo me siamo nel girone più difficile della Serie D, perché le strutture societarie che trovi qui difficilmente ci sono da altre parti. Ho comunque tanti obiettivi da sfondare e spero quest’anno di raggiungerne qualcuno“.
Domenica ci sarà la prima delle grandi sfide che siete chiamati ad affrontare contro la Folgore e, come anticipato, non sarà certamente facile visto che la vostra avversaria è in un momento di buona forma e, nelle ultime cinque partite, ha perso solo una volta con il Lumezzane. Come vi state preparando?
“Stiamo cercando un punto di ripartenza per lasciare indietro le scorie di gennaio e trovare un nuovo inizio. Vedo la squadra molto concentrata. Con l’arrivo di Merelli anche il reparto difensivo sembra aver ritrovato la fiducia di prima e la sto vivendo bene. Spero che questo clima porti un risultato positivo“.
Marta Baroni