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Castanese, Stefano Boccadamo: “in questa stagione ci è mancata un po’ di esperienza, ma ora abbiamo l’occasione di riconfermarci. Qui non mi è mai mancato niente e non voglio buttare all’aria tutto”

Una bella storia quella tra il terzino classe 1999 e la neopromossa di Castano Primo, salita in Serie D la scorsa stagione e protagonista quest’anno di un andamento un po’ traballante, dettato indubbiamente da una mancanza di esperienza più che comprensibile. Non c’è tempo però per guardarsi indietro, perché le partite che mancano sono solo 7 e il 15° posto a -4 dal Pinerolo consente di sperare ancora in una salvezza diretta oltre l’enigma dei playout. Ciò che è certo è che Stefano non vuole assolutamente buttare tutto il lavoro fatto l’anno scorso, perché lui, in rosa da agosto 2021, la fatica fatta per conquistare la Serie D la conosce bene e non ha proprio intenzione di tornare giù. Nella sfida casalinga di domenica con il Derthona questa sua fame non ha fatto fatica ad emergere e il suo gol ha dimostrato come, da qui in avanti, sarà una pedina su cui fare grande affidamento. La fascia da capitano affidatagli nella scorsa giornata parla proprio di questo e una responsabilità del genere lui la percepisce molto bene, perché la società gli ha sempre dato fiducia e vuole fare di tutto per far sì che l’impresa dell’anno scorso possa far sognare i neroverdi per un’altra lunga stagione.

Domenica avete ritrovato una vittoria importante che mancava ormai da 15 partite e l’1-0 l’hai siglato tu che però, nonostante il gol, non sei stato molto fortunato perché, nel segnare, hai sbattuto contro il palo e sei dovuto uscire poco dopo. Intanto come stai?

Ora sto bene. In questi giorni ho avuto un po’ di difficoltà , soprattutto tra martedì e mercoledì, ma fortunatamente è solo una botta e pian piano il dolore sta passando, quindi niente di che. Sono arrivato abbastanza forte sul palo per cui l’impatto è stato tosto, ma ne è valsa la pena“.

A parte le tre vittorie consecutive di ottobre con il Borgosesia, il Chisola e l’Asti, in questa stagione non siete mai riusciti a trovare continuità dopo un risultato a punteggio pieno conquistato: a cosa pensi sia dovuta questa incapacità di riconfermarsi?

Credo che una delle cause principali sia il fatto che siamo una squadra giovane e quindi ci è mancata un po’ di esperienza. Dopo quelle tre vittorie di fila eravamo sull’onda dell’entusiasmo, ma non siamo riusciti a trovare continuità. Anche nei periodi difficili, come quello appena passato, ci siamo sempre allenati bene e non ci siamo mai disuniti, quindi penso che sia stata solo un po’ di inesperienza. Domenica avremo l’occasione di invertire questa rotta per dare continuità alla vittoria e in settimana ci siamo ripetuti proprio che dovremo essere bravi a riconfermarci“.

Da qui in avanti sarà fondamentale conquistare più punti possibili e, guardando il calendario, tra le altre vi aspettano ancora le sfide con le ultime tre della classifica (in ordine Fossano, Casale e Stresa). Credi siano occasioni da sfruttare per portarsi a casa 9 punti in più o saranno degli appuntamenti che potrebbero mettervi in difficoltà perché incontrare chi lotta per la salvarsi alla fine non è mai semplice?

Queste sono delle sfide che non vanno assolutamente sottovalutate e, nonostante possano sembrare un’occasione per giocarsela e guadagnare terreno, possono creare diverse difficoltà. Noi abbiamo dimostrato di poter vincere e perdere con tutti, quindi a maggior ragione negli scontri diretti sarà fondamentale rimanere sempre concentrati, perché sono partite importantissime in cui è vietato sbagliare. Dovremo mantenere la stessa mentalità che ci ha fatto vincere domenica e provare a portarci a casa tutti gli scontri rimasti“.

Dando un’occhiata ai ruoli in cui hai giocato si può notare la tua grande capacità di adattamento, perché spazi tra terzino, quinto ed esterno: quale di queste posizioni ti rappresenta di più e ti fa esprimere al meglio?

Io sono sempre stato un terzino, ma l’anno scorso ho giocato metà delle partite da mezz’ala. In generale, tutti i mister che ho avuto hanno provato a mettermi in posizioni diverse e a me piace molto variare. Ultimamente sto giocando spesso come esterno alto ed è il ruolo che più mi diverte, perché mi piace attaccare. Io però nasco come quinto e difendere ovviamente non mi dispiace, quindi possiamo dire che amo sperimentare e mi adatto molto facilmente“.

Oltre alla tua carriera sul campo sei impegnato anche sul fronte università, perché stai portando avanti in contemporanea un percorso di studi alla facoltà di scienze motorie della Statale di Milano. È sicuramente presto per parlarne, ma sogni un futuro nel mondo dello sport, magari ancora intorno al pallone, dopo la vita da calciatore?

Sogno sicuramente un futuro nel mondo dello sport (nel calcio sarebbe ancora meglio, ma io seguo anche tante altre discipline), perché la mia vita si è sviluppata in questo ambiente e quindi sarebbe l’ideale, ma a dir la verità non mi immagino una carriera da preparatore atletico o da allenatore. Mi piacerebbe di più occuparmi del recupero infortuni e della rimessa in campo di un atleta, perché al momento sto facendo una magistrale in attività preventive adattate e attività fisica riabilitativa, quindi il mio percorso di studi mi indirizza maggiormente in questa direzione. Al momento però non escludo niente e sono aperto a qualsiasi occasione che mi si presenterà davanti“.

Tu sei arrivato a Castano ad agosto del 2021 e quindi sono ormai due stagioni che sei una pedina neroverde. La scorsa giornata hai inoltre indossato la fascia da capitano e sicuramente in questo periodo la società conterà anche su di te: ti senti una certa responsabilità nel dover dare un contributo importante per questa lotta salvezza finale?

Assolutamente sì e questa responsabilità la sentivo anche prima che mi venisse data la fascia, perché qui sono sempre stato bene e quindi sin dall’inizio ho cercato di ripagare la fiducia che mi è stata data. Con questa società ho vinto tra l’altro il mio primo campionato, per cui non voglio buttare all’aria tutta la fatica fatta l’anno scorso e, a maggior ragione, voglio dare un senso a quella di quest’anno“.

Marta Baroni

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