
Serie D | La salvezza del Ciliverghe e la dedica di Viotti: Merito di mister Carobbio
Si è chiusa una stagione comunque importante per il Ciliverghe, la prima del dopo-Eugenio Bianchini alla direzione sportiva. Nono posto in classifica, 41 punti conquistati in 34 gare, cinque punti di vantaggio sulla zona playout.
Niente di semplice o scontato, anche in un girone D certamente inferiore rispetto alle esperienze degli anni passati. Ma per chi è stato ai vertici per alcune stagioni, la nuova dimensione non ha spaventato, valorizzando anche elementi importanti per la categoria. A partire da Mattia Mauri, 14 reti in questa stagione, fermato in passato da qualche acciacco di troppo.
Il tutto si è chiuso con un 3-3 sul campo del Fanfulla, sorpresa stagionale con l’accesso ai playoff, con Aloia a impattare il 3-1 iniziale dei lodigiani.
Filippo Carobbio, in panchina, è stato il simbolo del tutto. Dopo aver chiuso la sua carriera proprio in maglia Ciliverghe, trascinando i bresciani in zona playoff, nelle ultime due stagioni è stato condottiero in panchina, senza paura anche nei momenti di difficoltà.
Un anno fa arrivarono infatti le sue dimissioni, poi rientrate sino al centrato obiettivo salvezza, e anche in questa stagione le difficoltà non sono mancate. Alla fine del girone di andata il Ciliverghe era infatti penultimo con 13 punti, nel girone di ritorno la risposta sono stati 28, peggio solo di Pergolettese, Modena, Reggiana, Adrense e Fanfulla.
Una risposta incredibile dopo quella cena di Natale in cui il tecnico non fu presente, quasi a lasciar intendere la fine del rapporto: «Una cosa che mi ha colpito di lui è che nei momenti di difficoltà non ha perso la lucidità, passando serenità a noi e non perdendo fiducia» le parole del portiere Sergio Viotti.
Ora il futuro, in un mondo bresciano in evoluzione. Il Darfo Boario, dopo i playoff della scorsa stagione, dovrà giocarsi i playout con l’Ambrosiana, mentre il Rezzato dopo i playoff si legherà al risorto Lumezzane per un nuovo progetto calcistico. E il Ciliverghe? Avanti per la sua strada, come sempre.
Alessandro Luigi Maggi