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Crema, Giorgio Recino: “da qui in avanti ogni partita è come una finale. Fame del gol? Io vivo per questo”

Una partita all’ultimo respiro quella che domenica ha visto i nerobianchi di Giorgio Recino impegnati in casa della Correggese, che fino al 90′ hanno dovuto lottare per raddrizzare una gara che stava assumendo sempre più i toni di una disfatta. È bastato però un suo guizzo in area sullo scadere per riacciuffare un provvisorio 1-0 che stava diventando un verdetto sempre più definitivo. L’attaccante classe 1986 si è quindi guadagnato un posto dagli 11 metri e, con la freddezza che contraddistingue i veri rigoristi, non ha mancato l’obiettivo. Il bomber ha così messo la firma su un pareggio che fa tirare momentaneamente ai suoi un sospiro di sollievo, con la consapevolezza però che, come ribadito più volte, da qui in avanti ogni scontro sarà come una finale. Sulla fame del gol che muove le punte come lui non ha dubbi né esitazioni: lì davanti si vive per questo.

Domenica è stato un match in salita che fino al 90’ vi ha visti sotto di un gol. Loro sono partiti decisamente meglio e le occasioni per il raddoppio non sono mancate. Voi però siete stati bravi a resistere e a reagire nella ripresa, guadagnandovi poi il rigore che hai messo a segno. Da fuori sei sembrato molto cinico e sicuro, ma cosa passa nella testa di un attaccante quando ha sulle spalle la responsabilità di andare al dischetto a partita quasi finita e cercare un gol che potrebbe salvare il risultato?

Io sono abituato a questo tipo di pressioni, perché sono rigorista da un po’ di anni. Per me calciare un rigore al 1° minuto o al 90′ è uguale. Quando vado al dischetto, indipendentemente dal risultato, mi concentro solo su dove voglio tirare. Sicuramente, in casi come quello di domenica, sei consapevole di avere delle grandi responsabilità, ma quello che penso in quei momenti è solo come calciare, senza farmi condizionare troppo dal contesto“.

Dopo il gol hai festeggiato con un’esultanza particolare, mostrando una maglietta su cui era scritto un saluto speciale. Hai voglia di raccontare a chi l’hai dedicato?

Quando mi sono svegliato quella mattina ho visto sui social che esattamente tre anni fa è venuto a mancare il papà di un mio carissimo amico (Matthias Solerio). È un gesto che mi è venuto spontaneo, perché tra me e lui c’è un legame molto particolare e quindi ci tenevo a fargli arrivare il mio pensiero“.

Questo pareggio tiene i biancorossi a distanza di 3 punti, ma fa sì che il Prato vi agganci a quota 35, con la possibilità che la partita che recupereranno contro la Giana vi possa trascinare in zona play out. Pensi che un’eventuale discesa in quella parte di classifica possa condizionarvi mentalmente e farvi giocare con un po’ più di pressione o non ti preoccupa?

È da un po’ di giornate che, complice anche il cambio di allenatore, ci siamo imposti di pensare solo alle nostre partite, senza guardare troppo la classifica. Noi dobbiamo rimanere concentrati sulle gare che ci attendono, con l’obiettivo di fare punti nel minor tempo possibile e raggiungere la salvezza matematica. Tutto quello che viene dopo poi lo scopriremo, ma ciò che conta in questo momento è accumulare punti e, infatti, il pareggio di domenica non è da buttare. In queste partite è fondamentale cercare di smuovere la classifica e allontanarsi dalla zona play out, perché indubbiamente a livello mentale è una posizione che ti condiziona, sperando ovviamente di vedere domani un risultato a nostro favore“.

Da qui a maggio avete in calendario una serie di scontri che sulla carta vi vedono sfavoriti, perché contro squadre che stanno nelle zone alte di classifica e infatti in ordine avrete United Riccione, Giana, Carpi e Forlì. Ti impensieriscono più partite come queste, oppure bisogna stare attenti soprattutto agli scontri diretti che, andando avanti, pesano sempre di più?

Il girone di ritorno è sempre più complicato rispetto a quello di andata, perché tutti hanno bisogno di smuovere la classifica. Ogni partita sarà sicuramente durissima e noi non dovremo guardare chi avremo di fronte. Per quello che si è visto fino ad adesso forse noi abbiamo fatto meglio con le big, perché sicuramente trovarsi di fronte una squadra che gioca a calcio e si trova in una posizione di classifica migliore è uno stimolo che ti fa tirare fuori quel qualcosa in più. Ma in questo momento del campionato dobbiamo pensare solo a fare punti, a prescindere dall’avversario“.

Con quello di domenica i gol di questa stagione arrivano a 17 e, considerando le 30 presenze tra campionato e Coppa Italia, è un bottino più che soddisfacente. Per un bomber come te quanto è radicata la fame del gol e quanto è importante riconfermarsi in questo senso ogni volta?

Io vivo per il gol. Per un attaccante è una componente fondamentale, sia a livello psicologico che fisico, senza dimenticare che anche a livello di squadra è indispensabile. Riconfermarsi di volta in volta per me è una necessità“.

Sabato ospiterete la Sammaurese, che da dicembre è uscita sconfitta solo tre volte e non sarà quindi avversaria facile. Quale pensi sia l’atteggiamento migliore con cui approcciarsi a questa partita e che sensazioni hai?

Anche la Correggese arrivava da un filotto di risultati utili positivi e questo ti fa capire che tutte le squadre hanno un bisogno assoluto di fare punti, quindi sarà così anche per la Sammaurese. Sarà sicuramente un’altra partita tosta, anche perché all’andata abbiamo subito una brutta sconfitta in casa loro. Sabato, giocando da noi, saremo forse un po’ più tranquilli, perché conosciamo il campo e, come ci ha detto il mister, da qui alla fine lo stadio di casa deve diventare il nostro fortino. Sarà un altro scontro diretto e dovremo senza dubbio provare a portarlo a casa, perché ora ogni impegno è come una finale. Ho comunque delle sensazioni positive, perché ci stiamo allenando bene e siamo carichi, non vogliamo assolutamente arrivare a fine aprile a dover fare i conti con la matematica“.

Marta Baroni

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