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Il Crl chiede di tornare a giocare: «Lombardia unica regione ferma»

Il Comitato Regionale Lombardia ha scritto al governatore Attilio Fontana e al CONI per manifestare formalmente il proprio dissenso verso l’ordinanza che ha disposto la sospensione dell’attività dilettantistica e giovanile regionale. Il comitato ha chiesto un incontro con i vertici regionali e che le disposizioni regionali vengano quantomeno adeguate alle indicazioni dell’ultimo Dpcm. La Lombardia, infatti, rimarrebbe l’unica a chiudere l’attività sportiva.

La lettera

«La decisione finale di chiusura totale rappresenta uno schiaffo al mondo del calcio e dello sport giovanile e dilettantistico. Le società affiliate a Federazioni, infatti, hanno sin dalla scorsa estate profuso sforzi, impegni di personale ed economico per potersi adeguare ai rigidi Protocolli per la ripresa dell’attività» dichiara il Crl, sottolineando come «tali attenzioni e il comportamento adeguato degli operatori sportivi abbiano evitato il sorgere di qualsivoglia focolaio all’interno delle società».

Il comitato si è voluto concentrare anche sull’aspetto sanitario. «Troviamo ancor più incomprensibile – spiega – che venga data la possibilità a tanti ragazzi, che nell’ambito delle nostre strutture sportive verrebbero monitorati rigidamente, di poter magari giocare nei parchi pubblici senza alcuna forma di controllo». Da qui la richiesta di «un urgente confronto con la Regione e dell’immediato adeguamento delle disposizioni regionali a quelle nazionali, con conseguente riapertura ad allenamenti e gare».

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