
Eccellenza – Davide Pizzini, dopo tante reti (e scherzi) il Duca è diventato Re: “La nascita di mia figlia il gol più bello”
La carriera di Davide Pizzini è sempre stata legata ai gol. Tanti, quelli segnati, che hanno fatto di Davide Pizzini uno dei bomber più prolifici della Lombardia. Ma il gol più bello è arrivato nemmeno una settimana fa, con la nascita della figlia Alma Celeste: «Un’emozione unica. Sì, posso dirlo veramente, è stato il mio gol più bello». E la piccola principessa ha trasformato il “Duca” in “Re”.
Da Sondrio all’Atalanta, il sogno di diventare professionista
Nato a Sondrio, valtellinese doc, Davide Pizzini ha salutato fin da giovanissimo la sua città natia. Direzione Bergamo, con l’Atalanta a dargli la possibilità di giocare nel proprio settore giovanile. «Il professionismo? Un po’ tutti ci crediamo quando siamo piccoli e giochiamo a pallone. Ma non è un caso se poi in pochi riescono a sfondare. I primi anni via da Sondrio sono stati duri, ma poi mi sono convinto che era l’opportunità che avevo per giocarmi le mie carte». La chance arrivata con la Valenzana, in Serie C, poi tanta Serie D ed Eccellenza, dove è diventato un vero e proprio riferimento.
A Verbano gli anni d’oro, in famiglia alla Varesina. E quell’esperienza al Kras Repen…
Tanto girovagare per Davide Pizzini, ma è inevitabile legare il nome del “Duca” al Verbano e a Pietro Barbarito. «Per me come un padre, con il senno di poi ho fatto una cavolata ad andare via. Ma anche alla Varesina avevo trovato una vera e propria famiglia». Riferimento in Lombardia, ma anche un’esperienza al Kras Repen, formazione friulana allora militante in Serie D: «Ci giocai contro proprio con il Verbano in un playoff e il presidente si era innamorato calcisticamente di me. Ho passato due anni spettacolari, in una realtà che ricordava molto le mie origini».
Il calcio preso come divertimento, la Valtellina per staccare da tutto
Davide Pizzini vede il calcio dilettantistico come un divertimento. «Abbiamo la fortuna di fare questo sport come un lavoro, ma la parola bomber la lascio ai calciatori di Serie A. La cosa più importante è divertirsi, e finché mi diverto sicuramente continuerò a giocare». E a fare gol, visto che a due giornate dalla fine Davide Pizzini è il capocannoniere del girone A di Eccellenza. In una stagione dove, fortunatamente, gli infortuni hanno lasciato tranquillo il Duca. Appassionato di pallone ma non solo. Perché appena può si torna in Valtellina. Tra camminate, pedalate e una montagna che lo fa sentire a casa: «Sì, sono un montanaro. E mi piace la tranquillità di quei posti, poter stare con i pochi amici d’infanzia senza lo stress della città». Con il padre come punto d’ispirazione: «Ha una casa proprio nei boschi, appena posso vado da lui. Ma lui è un grande, sa fare tutto. Io è già tanto se riesco a farmi una pastasciutta…».
«La Castellanzese? Durissima rimontarli, ma per i playoff ci siamo». E in caso di gol…
Cinque punti di ritardo a due giornate dalla fine. Difficilissima la rimonta alla Castellanzese, in alternativa i playoff da vivere da protagonista: «Alla Castellanzese vanno fatti solo i complimenti. Noi proviamo ancora a crederci ma è durissima. Resta un po’ di amaro in bocca, per noi è stata una stagione anomala. Potevamo fare di più e anche io potevo fare di più». Ma a suon di gol Davide Pizzini vuole continuare ad essere protagonista: «Con Stefano Tindo esultiamo come nel film di Aldo Giovanni e Giacomo. Simuliamo la lotta con le braccine nel lago. Sì, non è il massimo. Ma fin qui ha portato bene». Insomma, nessun pollice in bocca alla Francesco Totti. Bensì un divertimento che trova il suo apice nei tanti scherzi fatti ai compagni negli spogliatoi. Su tutti quando portò un capitone nelle docce: «Lo dico sempre ai miei compagni, con me bisogna stare sempre attenti. Ce ne sarebbero un’infinità ma non so quanti si possono raccontare». Un aneddoto dietro l’altro, per un Duca che da pochi giorni è diventato Re.
Paolo Andrea Zerbi