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Federico Vai

C Gold – Federico Vai, professione tiratore: “Chi mi ferma? I miei compagni. Atsur una manna dal cielo per Busto Arsizio”

Entra a partita in corso soltanto per scaramanzia, ma Federico Vai rappresenta una delle bocche da fuoco dellla Hydrotherm Busto Arsizio. Professione tiratore, tanti punti nelle mani, i 21 segnati a Mortara hanno permesso alla formazione bustocca di vincere lo scontro diretto e strappare il pass per la Poule Promozione con un turno d’anticipo.

 

Il messaggio in codice di coach Nava? Entra e pensaci tu

Numeri alla mano, Federico Vai è assolutamente giocatore da quintetto. 15.8 punti di media a partita in stagione, 17.5 con la maglia di Busto Arsizio. Eppure nelle ultime partite è stato spesso arma “a partita in corso”. «E’ un po’ una superstizione, una sorta di scaramanzia della nostra squadra. Inizialmente partivo sempre in quintetto, poi l’infortunio al quinto metatarso ha condizionato la stagione. Ho velocizzato un po’ i tempi di recupero, complice un momento non troppo felice. Le prime partite di questo 2019 sono partito dalla panchina e siamo andati avanti così». Quel che è certo è che Federico Vai, con 15 tiri presi contro Mortara, non è per nulla timido in campo: «Mi piace prendere l’iniziativa, avere la palla in mano. Il canestro lo guardo sempre, semmai sta ai miei compagni fermarmi. Ma finché tiro con queste percentuali…», la battuta finale.

 

E poi arriva Atsur. “Per noi una manna dal cielo”

A inizio novembre in C Gold è arrivato un giocatore “hors categorie”. Busto Arsizio ha tesserato Ergin Atsur, turco ex Orlandina che in passato ha giocato anche in Eurolega e che, per amore, ha seguito la moglie a Busto Arsizio. «Per noi è stata una vera manna dal cielo – spiega Federico Vai – anche perché la stagione aveva preso una piega tutt’altro che semplice». Tanti infortuni, qualche sconfitta di troppo e il morale sempre più verso il basso. «Prima io, poi Devita, infine Tagliabue. All’improvviso è comparso Atsur e ha dato un po’ di verve alla nostra stagione. In primis al morale. È un giocatore che, visto il suo passato, è in grado di trasmettere serenità e tranquillità a tutto l’ambiente. E poi quello che fa in campo. Si aprono gli spazi, fa dei passaggi di livello superiore. Anche per me è stato una manna dal cielo».

 

Agrigento il punto più alto, Federico Vai al pari dei big

L’arrivo di Atsur ha fatto respirare a Federico Vai un po’ di professionismo. Quello vissuto per due stagioni ad Agrigento. Quando, dopo la trafila delle giovanili, venne scelto dalla società siciliana in Legadue: «Devo ringraziare ancora coach Franco Ciani e il general manager Cristian Mayer. Per tutti era un mondo nuovo, visto che anche Agrigento era neopromossa. Abbiamo vissuto una stagione da sogno, siamo arrivati in finale perdendo soltanto all’ultima partita contro Torino». Sì, ma che Torino! Mancinelli, Giachetti oltre agli americani. Proprio ad Agrigento il punto più alto della sua ancora breve carriera: «Dovevo sostituire Alessandro Piazza, il nostro play titolare, nei quarti di finale. Segnai otto punti in pochissimi minuti. Insomma, in quelle categorie potevo anche starci». Ma in Legadue Federico era più specialista che protagonista, a Vicenza la stagione non andò come sperato e così ecco il suo ritorno in Lombardia.

 

La Poule Promozione? Vogliamo essere una mina vagante

La vittoria a Mortara e i risultati delle altre, hanno permesso a Busto Arsizio di strappare il pass per la Poule Promozione con quaranta minuti d’anticipo. «Avremmo voluto fare di più, ma purtroppo abbiamo dovuto prendere questo risultato visti i tanti infortuni». Ora, però, attenzione a prendere Busto Arsizio con le molle: «Penso non abbiamo espresso ancora tutto il nostro potenziale. Anche noi siamo i primi a voler scoprire quello che possiamo fare. E in primis vogliamo provare a vincere contro Saronno. Battere una big ci gaserebbe in vista dei prossimi impegni». La Robur è avvisata, Federico Vai ha già in caldo la mano.

Paolo Andrea Zerbi

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