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Eccellenza | Flavio Becerri e quella verve realizzativa in salsa granata. La Vergiatese per la doppia rinascita

Da quando è a Vergiate, Flavio Becerri ha trovato una verve realizzativa da stropicciarsi gli occhi. Quegli occhi mostrati alla tifoseria ogni volta che il folletto classe 1998 realizza un gol. Perché a prescindere dalla categoria, quello di Flavio Becerri è talento vero. Che ora la Vergiatese è tornata a godersi dopo le difficoltà iniziali.

 

Le punizioni, un vero marchio di fabbrica

Quando c’è da calciare una punizione, Flavio Becerri si esalta. L’ultima perla all’Accademia Pavese, un “tocco” per mandare il pallone là sotto l’incrocio per la definitiva chiosa. «Dall’anno scorso con Roberto Gatti provo spesso a tirare anche da quella posizione. Domenica i miei compagni mi dicevano di non tirare, secondo loro quel pallone non sarebbe mai sceso». Invece… Palla nel sette ed ennesimo gol su calcio piazzato. «Li ho sempre calciati, fin dai tempi delle giovanili. Poi è normale, in prima squadra i “senior” fanno un po’ la voce grossa. Ma a furia di allenamenti e prove al sabato pomeriggio mi sono preso i miei spazi». Con due idoli incontrastati: «Sono un fanatico di Messi, ma da milanista adoravo Kaka».

 

Ventun gol in un anno solare, ora quel cannocchiale…

Fin dal primo giorno a Vergiate, i gol per Flavio Becerri sono stati marchio di fabbrica. «Dodici gol in dodici partite l’anno scorso, anche quest’anno sono già vicino alla doppia cifra. Non posso che essere contento». Eppure qualcuno all’inizio dell’anno storceva il naso. Gol all’esordio, vero. Ma anche cinque partite senza segnare con la Vergiatese che raccoglieva poco. Poi la rinascita, fatta di otto gol in cinque partite. Ed ecco l’esultanza particolare. «Un binocolo davanti agli occhi. L’ho copiata da un giocatore di Serie A (Anthony Mounier, nda). Il significato? Sentivo qualcuno dire che l’Eccellenza non era la mia categoria, ho risposto con i gol». E con il lavoro. «Sempre, in settimana do il massimo sperando un giorno di poter arrivare anche nei professionisti».

 

I primi passi alla Pro Patria, gol all’esordio in Coppa

Settore giovanile alla Sestese, poi il grande salto alla Pro Patria. Completato il settore giovanile, ecco la grande occasione in Serie D. Roberto Bonazzi lo porta con sé in Coppa Italia, alla prima stagionale. E l’esordio, almeno a livello personale, è coi fiocchi: «Eravamo sotto 3-1 e mi ha fatto esordire. Ero al posto giusto nel momento giusto per la girata vincente. Purtroppo non è bastato per ribaltare la partita ma mi è valsa la conferma in prima squadra». In attacco, però, la concorrenza era elevata. Ma la rinascita era dietro l’angolo e la Vergiatese nel suo destino.

 

Doppia rinascita, perché non credere nei playoff?

I gol di Becerri sono da abbinare alla rinascita della Vergiatese. «Siamo partiti male, le cose non andavano per il verso giusto. Ma grazie ai senatori e con la convinzione nei nostri mezzi siamo riusciti a restare sereni. La convinzione nei nostri mezzi era sempre alta, sapevamo che saremmo usciti dal momento difficile». E allora, adesso si può pensare a qualcosa di più della salvezza. «Ci sono state partenze importanti ma anche l’arrivo di giocatori altrettanto importanti. I playoff? Non so se ci arriveremo, ma di sicuro possiamo cominciare a chi ci sta davanti e non più a chi ci sta alle spalle». Ovviamente, continuando a gonfiare la porta.

Paolo Andrea Zerbi

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