
Franciacorta, Francesco Bini: “domenica siamo stati quasi perfetti ma il pareggio è l’epilogo giusto. Ritorno tra i professionisti? Sogno di farlo con questi colori”
Autore del primo dei due gol che hanno riacciuffato il risultato contro un Alcione passato in vantaggio per ben due volte, Francesco Bini ha raccontato soddisfatto l’ottima gara disputata contro gli “orange” tra le mura di casa. Una squadra totalmente diversa rispetto a quel pesante 3-0 dell’andata, a dimostrazione del fatto che i ragazzi di Marco Sgrò sono cresciuti e ora sanno perfettamente dove possono arrivare. Approdato a luglio, il difensore classe 1989 ha le idee ben chiare ed è sicuro che il suo Franciacorta possa arrivare lontano, al punto da sbilanciarsi e sognare un ritorno in Serie C con questi colori. Un mondo che conosce molto bene quello del professionismo vista la grande carriera alle spalle e, nonostante gli anni passino anche per lui, Francesco continua a sognare in grande. Uno sguardo infine all’impegno di questa domenica contro la Varesina, in cui la parola d’ordine per continuare a tenere nel mirino la zona playoff non potrà che essere “vincere”.
Domenica siete stati protagonisti di una bellissima prestazione contro l’Alcione, in una sfida che non si prospettava affatto facile perché contro la 2° in classifica. Loro sono passati in vantaggio due volte e voi siete stati bravi in entrambi i casi a riequilibrare il risultato, ma non avete mai dato l’idea di volervi accontentare del pareggio e anzi, è sembrato abbiate provato in tutti i modi a portarla a casa. Vi sta un po’ stretto il pareggio?
“Domenica abbiamo giocato una bella partita e sapevamo che per portare a casa dei punti contro l’Alcione serviva una prestazione praticamente perfetta. Abbiamo disputato un’ottima prova soprattutto dal punto di vista psicologico, perché per recuperare due volte uno svantaggio ci vuole carattere, a maggior ragione quando il 2-1 arriva nel momento in cui stai facendo meglio. Siamo stati molti bravi invece a non darci per vinti e a riequilibrare la partita e, come testimoniano le due traverse prese, abbiamo rischiato anche di vincerla. Penso però che alla fine il pareggio sia stato il risultato più giusto, perché nel primo tempo loro hanno avuto le occasioni più importanti, mentre nella ripresa abbiamo giocato meglio noi“.
Con la tua firma sull’1-1 raggiungi quota 5 gol in 24 presenze di campionato e per un giocatore del tuo ruolo è sicuramente un buon numero: fare gol rientra tra gli obiettivi personali che ti fanno sentire più soddisfatto quando esci dal campo o hai altre priorità?
“Questi 5 gol fanno sicuramente piacere e quest’anno sono riuscito a eguagliare il mio record stagionale di 4 anni fa (era l’anno del Covid e il campionato era stato interrotto dopo 18 partite), che proverò indubbiamente a superare. Sono contento soprattutto perché sono tutte reti che ci hanno permesso di fare punti importanti e quindi per me è una grande soddisfazione, oltre che un valore aggiunto per un giocatore del mio ruolo. I dati che tengo d’occhio maggiormente però sono quelli legati ai gol presi e quest’anno mi infastidisce un po’ averne subiti tanti, perché ovviamente il mio ruolo primario è quello di evitare che questo accada“.
All’andata eravate usciti dal campo con un risultato piuttosto pesante, perché avevate perso con 3 gol di scarto ed eravate tra l’altro in un periodo poco felice in cui in 4 partite consecutive avevate racimolato un solo pareggio e 3 sconfitte. Questa volta invece avete giocato da vera squadra e nelle ultime 12 partite avete perso solo una volta: quanto siete cresciuti da quel 3-0?
“All’andata c’era stato un risultato parecchio netto ed è stata una partita in cui loro hanno dominato. Non ci aspettavamo una gara così a senso unico, ma penso che nessuno a inizio campionato si aspettasse un andamento così forte da parte dell’Alcione, che invece ha dimostrando grande valore, sia a livello di singoli che di gioco. Noi tra l’altro all’andata eravamo spesso rimaneggiati e le scelte da parte del mister erano molte volte forzate. In quella partita c’era Cappelluzzo che faceva la prima partita dopo tantissimo tempo, mancava Ravasi e anche a centrocampo non c’erano un po’ di pedine importanti. Ora invece è tornato Mozzanica, oltre che Bruccini, Scaglia, Bertoni… e c’è veramente l’imbarazzo della scelta. A breve rientrerà anche Bertazzoli davanti e saremo una rosa al completo e questo ci permette chiaramente di essere più tranquilli, senza tralasciare il fatto che ora ci conosciamo meglio e i giovani hanno trovato il proprio ruolo. Sicuramente poi abbiamo una mentalità più vincente e la prestazione di domenica ne è la dimostrazione“.
Tu hai alle spalle tanti anni nel professionismo tra Serie B e C e poi dalla stagione 2018/2019 sei sceso in Serie D: pensi ci sia ancora spazio per te tra i professionisti oppure il tuo posto è definitivamente qui?
“Sono molto contento della mia carriera, anche se purtroppo nel 2018 ho subito un grave infortunio al ginocchio e non avendo avuto il rinnovo di contratto mi sono ritrovato in Serie D, anche perché era la prima volta che mi facevo male seriamente e, non sapendo come potesse reagire il mio corpo, ho preferito scendere di categoria (i primi 3/4 mesi infatti ho fatto molta fatica). Chiaramente, anche se sono passati 4 anni, il pensiero al salto di qualità c’è sempre, nonostante a Franciacorta mi trovi benissimo e abbia trovato un ambiente che in molte società professionistiche manca. Sarebbe bellissimo coniugare le due cose e riuscire a ritornare nel professionismo con questi colori, perché la società se lo merita e ha tutte le carte in regola per raggiungere un obiettivo di questo tipo“.
A 20 anni hai debuttato nell’Under 20 della Nazionale e, nonostante le presenze non siano state tantissime, deve essere stata una grande soddisfazione a livello umano e calcistico: che ricordi hai di quella parentesi di carriera?
“La parentesi della Nazionale è stata bellissima, nonostante io sia arrivato relativamente tardi e non abbia preso parte a tutte le trafila delle giovanili. Ho giocato 2/3 partite e poi sono riuscito a partecipare anche al Mondiale Under20 in Egitto ed è stata un’emozione grandissima, perché confrontarsi con così tanti giocatori di qualità, sia italiani che stranieri, mi ha fatto crescere tantissimo. Mi ricordo soprattutto un ottavo di finale in cui siamo riusciti a battere la Spagna, che era la favorita numero 1 e che aveva in rosa tanti campioni che oggi giocano nelle massime serie ed è stato uno dei momenti che mi porterò sempre dentro. Credo sia un’esperienza che tutti i ragazzi a quell’età debbano vivere, perché ti fa crescere tanto sia dal punto di vista calcistico, che da quello umano“.
Domenica infine ci sarà una trasferta chiave in ottica play off e la Varesina sta vivendo come voi un buon momento, perché viene da un filotto di 6 risultati utili consecutivi, di cui 5 vittorie e 1 pareggio: che tipo di prestazione servirà secondo te per portare a casa tre punti che sarebbero importantissimi?
“Domenica sarà quasi fondamentale portare a casa il risultato, perché mancano 9 giornate e la Varesina è una diretta concorrente. In caso di vittoria riusciremmo a rientrare nei playoff e riagganciare una squadra che se la giocherà fino alla fine per gli spareggi. Servirà una partita quasi perfetta come quella contro l’Alcione, perche loro sono bravi sia dietro che davanti e hanno in rosa giocatori importanti ed esperti. Sarà sicuramente una bella gara a cui arriviamo con la mentalità giusta e giocheremo ovviamente al massimo delle nostre capacità, sperando che questo ci serva per avere la meglio“.
Marta Baroni