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Lentigione, Massimiliano Rossi: dopo il poker calato alla Bagnolese i suoi non si fermano più e puntano alla risalita. Parola d’ordine? Continuità

Dopo la quaterna che ha chiuso il derby reggiano senza lasciare dubbi su chi meritasse i tre punti, il Lentigione di Rossi non vuole più inciampare in altre battute d’arresto e cerca continuità per lasciarsi alle spalle la zona play out. Il centrocampista classe ’97 non ha dubbi su quello che meriti la squadra e, con la sua grinta e la sua fisicità, sarà indubbiamente una pedina importante per questo rush finale. Una buona stagione quella disputata fino ad oggi, con 24 presenze, 4 gol e 2 assist, numeri che però il centrale gialloblu punta a incrementare. Qualche cartellino di troppo, forse, ma il periodo negativo di novembre non ha aiutato e, guardando il lato positivo, la voglia di conquistare ogni pallone è la dimostrazione di quanto creda nella causa del suo gruppo.

Il derby di domenica è stato praticamente a senso unico e, a parte qualche occasione concessa, avete tenuto le redini del gioco tutto il tempo e il risultato ne è la dimostrazione. Ti aspettavi questo tipo di partita e un epilogo così netto?

“Sapevamo che sarebbe stata una sfida importante per noi e l’abbiamo preparata bene, approcciandola poi nel modo migliore e tutte le volte che affrontiamo una sfida con la giusta mentalità riusciamo a portarla a casa. La Bagnolese è senza dubbio una squadra ostica e se non parti subito con il piede giusto c’è il rischio che ti metta in difficoltà, perché dal punto di vista dell’agonismo e della voglia di lottare non hanno da invidiare niente a nessuno. Siamo stati bravi“.

Con la vittoria di domenica vi portate a casa il 4° risultato utile consecutivo (con 1 pareggio e 3 vittorie) e, tra l’altro, se non fosse stato per lo scivolone con lo United Riccione, il filotto di gare senza sconfitte sarebbe partito da inizio dicembre. Qual è stata la chiave che vi ha fatto trovare il punto di svolta dopo le 3 sconfitte consecutive di novembre, facendovi cavalcare questa onda di positività?

La partita del girone d’andata giocata contro il Real Forte Querceta ha dato il via a questo momento positivo e siamo stati bravi a coglierlo in maniera pronta e decisa. Dopo quelle sconfitte ci siamo guardati in faccia e ci siamo parlati a cuore aperto per cercare di trovare una soluzione, perché fino a quel momento il rendimento era stato abbastanza deludente. Da lì, a parte la sconfitta con il Riccione a mio parere immeritata e condizionata dal rigore regalato agli avversari, dopo ogni sfida ci siamo portati a casa ottime prestazioni. La nostra è una squadra che per i valori e la rosa che ha merita risultati di questo tipo“.

Con il pareggio del Crema contro la Correggese siete riusciti ad agguantare il 12° posto insieme al Corticella, ma, in quella zona di classifica, c’è una concentrazione di tante squadre separate da pochi punti. Qual è secondo te il modo migliore per dare continuità al vostro momento in modo da accumulare più punti possibile?

Questo girone è uno dei più equilibrati e, sia in alto che in basso, ogni squadra può vincere o perdere con chiunque. Lo dimostra la situazione vissuta dal Riccione, che fino a poco fa ci faceva compagnia nelle zone calde e, dopo 5 vittorie consecutive, si è piazzato al 4° posto nei play off e questo fa capire quanto sia corta la classifica. Per trovare continuità i pareggi servono a poco e bisogna cercare il più possibile di accumulare vittorie, perché senza quelle diventa più complicato prendere il largo e scalare le posizioni“.

Sbirciando il tuo profilo calcistico saltano all’occhio i 7 cartellini gialli di questa stagione: sei un giocatore grintoso che a volte si lascia prendere troppo dalla trance agonistica? Se sì, è un aspetto su cui stai lavorando o credi che possa essere piuttosto un punto di forza?

Quest’anno mi sono ritrovato questi 7 cartellini e non so neanch’io come sia successo. Indubbiamente sono un giocatore che non rifiuta il contatto fisico, anzi, è una delle caratteristiche che sfrutto di più per dare una mano in zona difensiva. C’è da dire però che tre ammonizioni consecutive sono arrivate proprio nel brutto periodo di novembre, quindi forse sono state dettate un po’ dal nervosismo e dalla frustrazione, che a volte ti spingono a cercare la palla a tutti i costi. In generale però non mi sento un calciatore eccessivamente falloso o difensivo, è andata così e ora cercherò di non prendere altri gialli, portandomi a casa magari qualche gol in più“.

Nella seconda parte della stagione scorsa hai giocato al Piacenza (terza classificata del suo girone), confrontandoti quindi con il calcio professionistico: tornando quest’anno in Serie D, quali sono le principali differenze che hai notato tra il mondo del professionismo e quello del dilettantismo?

Quella a Piacenza è stata una bella parentesi, seppur durata poco per motivi diversi da quella che era la mia personale volontà. La principale differenza è sicuramente che per i professionisti rincorrere il pallone è a tutti gli effetti un lavoro e quindi si tende a curare costantemente il minimo dettaglio, anche fuori dal campo. L’intensità con cui si affronta tutto è indubbiamente quello che differenzia maggiormente le due categorie, perché a livello qualitativo non credo ci siano differenze così abissali con il dilettantismo della Serie D“.

Domenica ci sarà la trasferta contro il Salsomaggiore ultimo in classifica ma, si sa, il rischio di sottovalutare questo tipo di partite è sempre dietro l’angolo. Affronterete questa gara imponendovi come obiettivo imprescindibile quello di vincere?

Come è stato per tutte le nostre ultime partite, l’obiettivo è quello di mettere in campo una bella prestazione, ma non ci nascondiamo e ovviamente vogliamo vincere, perché i tre punti ci darebbero continuità e sarebbero un passo in più per allontanarsi dalle zone più calde. L’avversaria non è assolutamente da sottovalutare perché, come si è visto di recente, non molla mai e non regala niente a nessuno, correndo e lottando tanto. Anche il campo non aiuterà perché non è in condizioni ottimali, quindi sarà a tutti gli effetti una lotta che, con le nostre armi e i nostri punti di forza, cercheremo di portare a casa“.

Marta Baroni

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