
Serie D | Mantova si gode il profeta Guccione: l’eleganza del conte, la sostanza del capunsel
I capunsei, detti anche “gnocchi di pane”, dalla forma cilindrica affusolata, sono un tipico prodotto della tradizione contadina mantovana, che può essere consumato in brodo o asciutto e condito con burro fuso o ragù. Definizione che va benissimo anche per Filippo Guccione: eleganza (e che eleganza) nella forma, sostanza (e che sostanza) nella pratica. Parole, parole, parole? Nein, numeri piuttosto: a Mantova 9 gol. E non siamo a dicembre… 7 in 5 partite di campionato, 2 in altrettante gare di Coppa.
Carriera da sali-scendi tra Eccellenza e professionismo: “C” deve quantomeno tornare
Il settore giovanile nel Verona, un biglietto da visita che dovrebbe garantirgli una carriera in discesa. Non è così. Eccellenza col Cerea, poi Serie D. Eccolo il salto: piace da Vicenza a Lecce, per via di un Viareggio da baby fenomeno. Farà una trentina di presenze in C2 con Casale e Bassano. Non va. Giù in D al Delta Porto Tolle, giù in Eccellenza all’Oppeano. Ingrassa, quasi gli passa la voglia. Quasi. Risale col Vigasio: Eccellenza, in D stagione da playout ma lui fa 16 gol. Piace. Arioli, ad esempio, se lo porterebbe volentieri all’Olginatese, ma il ds della Pro Sesto Jacopo Colombo piomba su di lui: 7 gol al primo anno, il triplo la scorsa stagione. Il Breda non è proprio un posto facile da conquistare in toto. Ma tutt’oggi in tribuna, quando senti nominare Guccione, vedi allargarsi dei gran sorrisoni nostalgici.
“M” come mercato. “M” come magie. “M” come Mantova
Sul finire della scorsa stagione si diceva già: “Va a Seregno. Offerta irrinunciabile. Vedrai”. “In caso di Serie D, ancora Pro Sesto” dice lui. Lo seguono anche in Serie C: sembra fatta col Renate. Sembra. Perchè il richiamo di casa è troppo forte: Mantova, da profeta in patria, per prendersi il professionismo. Le giocate sono di un altro pianeta: mancino, a Sesto ha fatto tutti i ruoli del 4-2-3-1, incanta quando rientra da destra. E non è solo fioretto, ma anche spada: la palla l’accarezza, se serve la schiaffeggia, la fa correre e lui corre e rincorre. E’ un 10 rock, anche, col carattere di certe ondate elettriche e impetuose. Pennella, contrasta, inventa, riparte. Segna. E fa segnare.
Sostanza ed eleganza: qualità faccia rima con possibilità
Ad Uguccione, figlio del conte Ugolino, Dante riserva righe amare. Guccione, invece, si sarebbe preso soltanto e addirittura la grandiosa poesia dell’Alighieri. Sì, poesia, arte in movimento. E lui è un conte, in mezzo al fango tira fuori magia. In mezzo alle tacchettate vien fuori pulito e sorridente come i bambini delle pubblicità. Come il suo, di bambino: luccichio d’occhi, così come straluccicano gli occhi di chi lo vede in campo. Occhi spalancati, invece, settimana scorsa: infortunio? Ma domenica gioca contro il Sasso Marconi: 7 minuti per segnare il primo, 20 per il secondo. No eh, Filippo: non fare scherzi… E speriamo che il tempo sia galantuomo come dicono. Perchè con te è in debito. Deve darti l’occasione giusta per tornare nel professionismo. E deve esserlo questa.
Luca Mignani