
Mapello, Davide Ghisleni: “Ora siamo padroni del nostro destino, possiamo fare qualcosa di importante. L’infortunio mi ha insegnato a non mollare mai”
Davide Ghisleni, attaccante classe 2000 del Mapello, si è raccontato ai microfoni di Be.Pi tv, sottolineando l’importanza del gruppo per raggiungere l’obiettivo finale. La squadra bergamasca ha raggiunto la Tritium a 61 punti in testa alla classifica proprio la scorsa giornata e tra due settimane ci sarà lo scontro diretto, che dirà molto sulla stagione e sulla vittoria finale. L’attaccante, al Mapello dal 2019, ha raccontato dell’infortunio, che lo ha tenuto lontano dal campo per molto tempo e di come i momenti difficili l’abbiano reso più forte e determinato nell’inseguire il proprio sogno.
Siamo in un momento cruciale della stagione, nella scorsa giornata la vittoria contro il Club Milanese vi ha permesso di agganciare la Tritium capolista, che ha pareggiato contro la Leon e ha perso il margine di vantaggio. Come avete vissuto quel momento?
“Per noi quella contro il Club è stata una partita importante, affrontavamo una squadra forte che ci ha messo in difficoltà. È stata una partita dura con occasioni da entrambe le parti, ma alla fine siamo riusciti a vincere. Il pareggio tra Leon e Tritium ci ha consentito di guadagnare punti sulla Leon e di agganciare la capolista. Ora siamo padroni del nostro destino e avendo anche lo scontro diretto da giocare sappiamo che non dobbiamo dipendere dai risultati degli altri, ma solo da noi stessi”.
Avete un gruppo formato da giovani ragazzi e giocatori con esperienza, è il giusto mix? Qual è il vostro punto di forza per portare a casa i risultati?
“Il nostro pregio è il gruppo, la squadra è rimasta tale e quale all’anno scorso, sono cambiati solo pochi giocatori. Siamo riusciti a recuperare tutti gli infortunati e forse per la prima volta il mister ha la rosa al completo. La Tritium sulla carta è più forte, l’anno scorso ha vinto il campionato ma noi non abbiamo nulla da perdere e questa è la nostra forza. Sappiamo di essere una squadra forte e dopo la sconfitta con la Leon siamo diventati ancora più consapevoli dei nostri mezzi. Il gruppo è il giusto mix tra giocatori giovani e più esperti, che hanno fatto anche categorie superiori e rispetto all’anno scorso siamo cresciuti mentalmente”.
Tra le mura di casa siete quasi imbattibili, una sola sconfitta contro la Tritium all’andata. 35 punti in casa, 6 in più della seconda in questa statistica che è l’Alta Brianza, la Tritium ne ha fatti 28. Quanto conta per voi l’ambiente casa?
“Il nostro campo è molto grande rispetto a campi che abbiamo affrontato un po’ più piccoli e questo sicuramente ci aiuta e fa diventare la nostra casa il nostro fortino. Siamo una squadra che gioca all’attacco e che poche volte ha vinto con pochi gol di scarto. Abbiamo questa mentalità di attaccare con tanti uomini e sappiamo che così ci esponiamo, questo però è il nostro modo di giocare e ne siamo consapevoli”.
Tu hai avuto già esperienza in Serie D con la Virtus CiseranoBergamo dove sei cresciuto, pensi che questo Mapello potrebbe competere in Serie D?
“È la prima volta in due anni che ci troviamo al primo posto e non ci siamo ancora resi conto che siamo vicini a fare qualcosa di importante. Il Mapello merita tanto, il presidente Arrigoni sta facendo moltissimi sacrifici. Io sono arrivato quando il Mapello lottava per non retrocedere, ma negli ultimi due anni è stata creata una squadra con una mentalità vincente”.
La Virtus milita ormai da diversi anni in D e ha sempre avuto una cura importante del settore giovanile. Che anni hai trascorso lì?
“L’esperienza alla Virtus è stata molto formativa, ero piccolo e mi ha aiutato molto. Il settore giovanile della Virtus è molto curato e ti aiuta molto a crescere. È come una famiglia per me, però era arrivato il momento di cambiare e sono contento della scelta fatta”.
A livello personale, ti sei prefissato qualche obiettivo?
“Il mio obiettivo principale è la continuità, ho avuto un infortunio grave e sono stato fuori un anno, ho giocato poco l’anno scorso. È stato un momento duro. A livello psicologico ero a terra, ma grazie alla famiglia, ai compagni e agli amici non ho mollato. È stata una brutta sensazione vedere i propri compagni giocare e tu essere fermo, però mi ha formato molto a livello caratteriale: mi ha reso più determinato e con la voglia di non mollare mai. Il secondo obiettivo è sicuramente ottenere il massimo con la squadra, stiamo vivendo un sogno e vogliamo arrivare alla fine davanti alla Tritium”.
Parlando delle prossime sfide: San Pellegrino in casa, poi Trevigliese fuori casa e il 29 marzo (anticipo della 34^ giornata) affrontate la Tritium. Come pensate di arrivare a quella sfida e come preparerete le due partite che la precedono?
“Le prossime due partite sono le più importanti dalla stagione. Affrontiamo il San Pellegrino con cui abbiamo pareggiato all’andata, sono molto tosti e hanno bisogno di punti come noi. Le prossime due sfide sono fondamentali per arrivare a pari punti o più avanti della Tritium allo scontro diretto. Ora, però, non stiamo pensando a quello, viviamo domenica per domenica. Sappiamo che i campionati non si vincono negli scontri diretti ma nelle altre partite e penseremo di volta in volta perché non ci regalerà niente nessuno”.
Asia Di Palma