
Eccellenza – Marco Perini, le scalate in biancorosso con Carpi e Monza. “Ma ora a Fenegrò voglio riprendermi la Serie D”
Fin dall’inizio della sua carriera, Marco Perini è lì, lì nel mezzo. Non tanto “finché ne hai”, visto che il playmaker attualmente in forza al Fenegrò ha sempre rappresentato la qualità piuttosto che la quantità in mediana. Le chiavi del centrocampo, in tutte le categorie visto che Marco Perini ha sfiorato anche la Serie B, conquistata sul campo con la vittoria del campionato a Carpi.
A Carpi la scalata, Giuntoli predestinato della scrivania
La consacrazione di Marco Perini arriva nella stagione 2008/2009 alla Biellese. Vittoria della Serie D da protagonista, le porte del professionismo aperte. Ma arrivò la scottatura: «La società ci ha comunicato che non si sarebbe iscritta in Serie C. A metà luglio eravamo senza squadra. Avevo firmato a Siracusa ma non era arrivato lo svincolo e i siciliani si erano già tutelati». In aiuto arrivò il Seregno di Giuseppe Rocco: «Ad agosto accettai di ripartire dall’Eccellenza. Vicino casa, ma avevano allestito uno squadrone». Gli Azzurri vinsero il campionato. Senza Marco Perini, però, che nel frattempo aveva accettato la corte del Carpi. Con direttore sportivo un certo Cristiano Giuntoli: «Si vedeva fin da subito che sarebbe arrivato lontano. Appena nato calcisticamente, non si preoccupava mai delle conseguenze delle sue decisioni. E aveva già una lettura totale dei giocatori che sceglieva». Così, senza nomi altisonanti, arrivò la scalata fino alla vittoria della Serie C1: «Quattro anni in cui abbiamo praticamente sempre e solo vinto. Un ambiente bellissimo, una società molto solida che non a caso è arrivata poi fino in Serie A». Ma dopo la vittoria in Serie C, le strade si separarono: «Le separazioni non sono mai semplici, speravo di rimanere anche in Serie B ma è andata così».
Di biancorosso in biancorosso. Se il Monza chiama…
Marco Perini e il Monza è un binomio che dura fin dai primi calci al pallone. «Non ero un tifoso, ma il Monza rappresentava un primo punto d’arrivo per i bambini che cominciavano a giocare a calcio». Così per due volte arrivò la chiamata biancorossa. «La prima volta nel 2015, ma durò soltanto sei mesi. La società aveva costruito una squadra schiacciasassi, ma chi teneva il manico non aveva fatto proprio tutti i conti giusti». Albinoleffe, Renate, poi nuovamente la chiamata del Monza. Buona la seconda per Marco Perini: «Quando ho avuto la possibilità di tornare, ho preso l’occasione al volo. Anche se dovevo scendere di categoria, si capiva fin da subito la bontà del progetto della nuova società». Campionato vinto, il ritorno in Serie C e due anni intensi abbinati però a grandi soddisfazioni.
A Fenegrò da leader, due passi indietro per riprendersi la Serie D
In estate la Folgore Caratese, a dicembre il Fenegrò. «Non è mai semplice cambiare a stagione in corso. Ma mi sono trovato bene fin dal primo giorno». Il pareggio di Venegono Superiore ha sancito, di fatto, i playoff per il Fenegrò. Lariani costretti a rincorrere, poi il destro vincente di Marco Perini. La rete che non ti aspetti, visto che da regista non è un habitué del gol. «Non mi pesa non segnare, visto il ruolo che ho in campo. Diciamo che se Pizzini non segna in allenamento va a casa arrabbiato, io non ho segnato per diverse stagioni e andava bene lo stesso. Ma devo dire che quando segno sono molto felice». E ora un finale di stagione da vivere da protagonista: «Vogliamo la miglior posizione possibile e poi dare tutto ai playoff. La Serie D? Certo che voglio tornarci, si gioca sempre per il massimo obiettivo possibile».
Paolo Andrea Zerbi