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Matteo Capelli: “Segnare due gol a una squadra così è qualcosa di speciale. Dobbiamo continuare a essere umili”

Un momento di grande entusiasmo per l’attaccante classe ’97 Matteo Capelli e il suo Lemine Almenno, che nell’ultima giornata ha steso la capolista per la seconda volta in questa stagione. Un inizio di 2023 difficile e ora una serenità che sembra ritrovata, per una squadra che viene da due vittorie consecutive. Per Capelli la doppietta nell’ultima giornata di campionato ha portato il numero delle reti a quota 15, confermandosi uno dei più prolifici del campionato.

Partendo proprio dall’ultima gara di campionato, doppietta contro la Tritium che avete battuto sia all’andata che al ritorno, un grande momento per te e per tutto il gruppo.

“La vittoria con la Tritium è qualcosa di molto positivo, perché sapevamo di andare ad affrontare una squadra fortissima ed è lì da vedere, dato che ha vinto quasi tutte le partite, ma soprattutto, tranne che con noi, non ne ha persa nemmeno una. Sapere di essere stati gli unici a batterla, sia all’andata che al ritorno, per la società e per tutti noi è un motivo di orgoglio. Noi venivamo da alcuni risultati non molto soddisfacenti, perché le prime cinque partite le avevamo perse tutte. Le abbiamo giocate tutte fuori casa, perché ci hanno fatto alcuni spostamenti di calendario, però siamo contenti di aver trovato la svolta. A livello personale segnare due gol a una squadra così è qualcosa di speciale”.

Quella con la Tritium è anche la tua 5^ doppietta stagionale.

“Si, infatti era un periodo in cui non riuscivo a trovare la via del gol, anche perché nelle prime cinque uscite del ritorno non è andata bene e facevamo fatica a creare situazioni pericolose. Cercavo tanto il gol e fortunatamente è arrivato con l’AlbinoGandino due giornate fa e poi con la Tritium. Spero di non fermarmi e di segnare il più possibile”.

In campionato contate 10 sconfitte, ma 5 sono arrivate appunto tra il 15 gennaio e il 12 febbraio, quindi in meno di un mese. Cosa non ha funzionato in quel lasso di tempo?

“Noi abbiamo concluso l’andata vincendo le ultime tre ed eravamo terzi in classifica da soli. Poi ci sono stati alcuni fattori come ad esempio la serie di gare in trasferta ed essendo noi abituati ad allenarci e giocare sullo stesso campo, potrebbe avere influito. A questo si sono aggiunti gli infortuni, diverse squalifiche, un po’ di sfortuna come contro la Brianza Olginatese, dove abbiamo giocato uno scontro importante in 10 uomini per tutto il secondo tempo. Una combinazione di fattori non ci hanno fatto rendere al meglio, però la serenità non è mai venuta a mancare, perché il nostro obiettivo è la salvezza ed era importante continuare con la nostra mentalità per tornare a fare i punti”.

Guardando la classifica, voi siete in questo momento a quota 36 appena fuori dalla zona play off, anche se la distanza dal Mapello è abbastanza importante. Al netto di questo, quanti punti avreste voluto avere in più? Cercando di misurare il rammarico che comunque può esserci, dato che sarebbe bastato poco per essere in piena zona play off.

“Lo scorso anno siamo arrivati terzi, dietro Sant’Angelo e Offanenghese e non abbiamo fatto i play off per 1 punto. Quest’anno il rammarico è ancora quello purtroppo, perché in quelle 5 partite che abbiamo perso non avremmo fatto 15 punti, ma quei 6/7 punti in più ci avrebbero fatto vedere un’altra classifica. Ancora però non è detto, anche se il distacco è davvero ampio”.

Domenica prossima invece sarà tempo di derby con lo Zingonia Verdellino, che all’andata si è concluso 0-0.

“In questo momento il morale è alle stelle, però domenica sarà una gara difficile e la prepareremo come ogni partita, cercando di studiare bene l’avversario e di arrivarci con umiltà. Dobbiamo rimanere uniti in caso di difficoltà, io da capitano cerco sempre di portare l’esempio sia dentro che fuori dal campo. Lo spirito e la voglia di fare bene non mancheranno”.

Quest’anno hai già realizzato 15 gol e possiamo dire che non è una novità per te. Ti piacerebbe tornare in Serie D?

“Ho avuto delle richieste dalla Serie D e non nego che la voglia e l’ambizione c’è sempre stata. Ho scelto in questo momento di rimanere in Eccellenza per motivi lavorativi e anche perché qui io al Lemine Almenno mi sento a casa e ormai sono diversi anni che sono qui, tranne la breve parentesi alla Cisanese durante la pandemia, qui conosco bene la società, lo staff e il mister. Lemine è e resterà sempre parte del mio cuore, perché tengo molto a questa società che mi ha sempre dato tanto”.

Facendo un salto alla scorsa estate, a luglio siete stati ospiti del Milan a Milanello per un’amichevole dal sapore di Serie A. Tu in più sei anche milanista, che emozioni hai provato quel giorno?

“Mi ricordo che eravamo alla presentazione di squadra e il mister ci aveva detto di questa possibilità. Appena l’ho saputo ho fatto i salti di gioia, perché da tifoso avevo anche appena festeggiato lo scudetto e non vedevo l’ora. Confrontarsi contro una squadra che aveva appena vinto lo scudetto è stato qualcosa di incredibile. Le emozioni sono anche difficili da descrivere, perché le puoi capire solamente provandole. Abbiamo anche scambiato le magliette. Io ho preso quella di Rebic, perché lui era capitano quella partita e allora mi aveva dato la fascia e la maglia. Anche quando ci parli capisci che sono professionisti”.

Chi ti ha impressionato particolarmente?

“Non c’erano tutti, però mi ha impressionato Messias, perché lui veniva da una realtà di Eccellenza e vedere il salto che ha fatto mi ha fatto capire che nel calcio tutto è possibile. Non è mai detta l’ultima parola, bisogna crederci. Mi ha raccontato diverse cose di lui e ne sono rimasto colpito”.

Christian Spada

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