La quarta promozione di fila, la prima in Serie C e un futuro tutto da scrivere: mister Andrea Quaresmini ha raccontato a “D-Time” l’entusiasmante stagione dell’Ospitaletto. L’allenatore orange ha sottolineato la compattezza del gruppo nei momenti difficili e la convinzione di poter vincere questo campionato. Quaresmini dovrà frequentare il Corso per ottenere il patentino UEFA A, per allenare nei professionisti, e le intenzioni di continuare con la famiglia Musso ad Ospitaletto sono evidenti. 

La stagione

“Siamo andati oltre le più rosee aspettative. Non eravamo partiti con il pronostico a nostro favore ma, partita dopo partita, siamo sempre stati competitivi. All’inizio era più un capire che fastidio potessimo dare alle avversarie. Questa mentalità poi ci ha portato al successo.  La squadra si è sempre compattata nelle difficoltà e, tranne un periodo dove abbiamo balbettato, la regolarità c’è stata. Una stagione molto positiva in cui il gruppo ha fatto la differenza”.

Le consapevolezze

Il mister ha evidenziato la sosta di marzo come uno dei momenti di svolta della stagione: “Ci siamo basati tanto sul girone di andata con tanti punti, ma quando abbiamo un po’ vacillato ciò che ci dava forza era vedere che le avversarie non recuperavano più di tanto. La sosta è stata una svolta. La prestazione di Carate ci ha dato la convinzione di poter arrivare fino alla fine”.

Un giusto mix

L’allenatore orange ha rimarcato come il gruppo sia stato un puzzle perfetto: da giovani con già esperienza in D ai più “anziani”. “La nostra fortuna è stata avere giovani forti come Guarneri e Gualandris che avevano già campionati di vertice in D. Chi è andato oltre le aspettative è stato Simone Cantamessa: ha dimostrato grandi qualità. Poi avevamo Bonardi con già campionati alle spalle. Sicuramente gli “anziani” hanno tenuto in piedi lo spogliatoio sempre, formando un gruppo di lavoro importante con una mentalità forte. Una delle poche squadre, se non l’unica, che ho allenato che nelle difficoltà ha cercato delle soluzioni e non delle scusanti. Non ha mai sbandato”.

Un gruppo unito

Anche chi ha avuto meno spazio si è sempre sentito importante e questo è stato uno dei punti di forza dell’Ospitaletto: “La compattezza del gruppo è stata incredibile. I vari Lucenti, Cerri, Qeros, Peli hanno sempre dato il loro apporto. Non dimentichiamo Mozzanica che ha avuto un infortunio che l’ha tenuto fuori molto tempo, ma quando è rientrato ha fatto due gol fondamentali. In questo aspetto il gruppo ha fatto la differenza  e io ho sempre detto che tutti si dovevano sentire importanti per arrivare ad un obiettivo così grosso. Poi essere importante non vuol dire giocare novanta minuti perché anche in panchina il gruppo ti riconosce”.

Sempre al primo posto

“Psicologicamente rincorrere è complicato. Se calcoli che la squadra sta davanti spesso vince e quando intoppa tu non vinci è una mazzata. Il fatto che si siano susseguite in tante al secondo posto ci ha agevolato. Anche nel momento di difficoltà eravamo consapevoli che tutto dipendesse da noi. Ci siamo sempre detti che alla fine, nonostante le difficoltà, il futuro è nelle nostre mani.”

Il futuro in Serie C

Mister Andrea Quaresmini ha parlato anche del suo futuro e della possibilità di allenare l’Ospitaletto in Serie C: “Io ho un rapporto di diversi anni con la famiglia Musso che va oltre il calcio. Una chiacchierata è stata fatta. Io ad oggi non posso allenare in C perché devo fare il corso UEFA A quindi provvederemo a quello. Un accordo di massima per proseguire assieme c’è, poi ci metteremo a tavolino per sviluppare il tutto. Chiaro che questa opportunità non voglio farmela sfuggire perché allenare in C in una piazza come Ospitaletto, dove è due anni che lavoro, è unica. Penso sia l’ambiente ideale per fare la C. Chiaro che ci saranno molte difficoltà dovute anche al fatto che non conosco bene il campionato. Penso che posto migliore non ci sia. La famiglia Musso sa che persona sono e io so come sono loro e l’ambizione che hanno”.

C’è qualcuno imprescindibile per la C?

“Non mi piace fare nomi, ma si ci sono giocatori importanti per il mio modo di giocare. Non so se cambieremo tanto, bisogna parlare con Paolo (Musso n.d.r). La Serie C è un altro campionato. Sicuramente ci sono tanti calciatori che terrei per le qualità tecniche e morali. Ci sono giocatori che ho già avuto in altre esperienze come Panatti, Peli o Gritti. Ad esempio Panatti e Gobbi si addicono molto al mio modo di fare calcio”.

Il rapporto con il vice Giosa

Il vice allenatore di Quaresmini in questa stagione è stato Antonio Giosa, che per due anni è stato giocatore dell’allenatore orange. Quaresmini ha parlato dell’apporto dato da Giosa in un altro ruolo: “Antonio è stato una risorsa in più per la persona che è. Già da giocatore avevamo un rapporto che andava oltre. Lui è il capitano che tutti i mister vorrebbero avere. Quest’anno l’ho voluto al mio fianco e mi ha ripagato molto bene perché è un ragazzo spettacolare e molto preparato. Sarà un ottimo allenatore, ma se vorrà continuare al mio fianco sarei la persona più felice del mondo. Devo ringraziare anche il resto dello staff perché ha sempre tenuto la barra dritta e pensato positivo dando forza nelle difficoltà”.

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Asia Di Palma

7 Maggio 2025

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