Top

Serie D – Una stagione non all’altezza delle aspettative. Questo il sinistro marchio che rischia di bollare la Pro Sesto?

Una stagione non all’altezza delle aspettative. Questo il sinistro marchio che rischia di bollare la Pro Sesto 2018-2019, prossima all’epilogo di un mese di marzo a dir poco traumatico.

I milanesi sono in zona playoff, tredici i punti di vantaggio sul Pontisola, ma con la Legnago Salus è arrivato il terzo ko nelle ultime quattro gare, e sono 15 i punti nelle undici gare del girone di ritorno. Ovvero 14 in meno del Como, 13 del Mantova. Un cambio di passo, in negativo, evidente, visto l’attuale distacco di 21 punti dal primo posto in classifica.

«Siamo una squadra forte, secondo me come rosa di giocatori non abbiamo nulla da invidiare al Mantova e al Como. Dobbiamo però guardare in faccia alla realtà: se abbiamo perso così tanti punti per strada rispetto alle due prime della classe, significa che qualcosa non ha funzionato. Ecco perché adesso dobbiamo e vogliamo vincere i play off» analizzava il difensore Alessio Bugno la scorsa settimana dal sito ufficiale del club.

Tutto vero, ma è proprio la fase difensiva a destare i maggiori dubbi nella stagione in corso. Il giovane portiere Luca Pasquale Tamma ha avuto nette responsabilità su due dei tre gol veneti, Alessio Bugno è stato troppo a lungo testato come centrale (è sempre stato un esterno sinistro) e l’arrivo di Alessandro Di Maio dal Como non è coinciso con un cambio di passo.

Un lecito dubbio, confrontando il tutto con i grandi sforzi per centrocampo e attacco, dove ritroviamo elementi come Luciano Gualdi, Marco Croce o Gilles Duguet (certamente il miglior giovane della scorsa stagione), senza dimenticare attaccanti di spessore dal nome di Adriano Marzeglia, Filippo Guccione e Cristian Bertani (12 gol in stagione, 2 nel girone di ritorno).

Ora l’obiettivo si chiama playoff. La Pro Sesto ha saputo costruire negli anni uno dei migliori settori giovanili regionali, una missione nata dal presidente Gabriele Albertini e dal ds Jacopo Colombo in anni in cui tutto pareva impossibile, alle porte della città di Aldini, Enotria e Accademia Inter, solo per fare qualche nome.

Da lì un succedersi di personaggi di spessore, Salvo Zangari e Nicola Radici su tutti, sempre in grado di lasciare dietro di sè uno step di crescita. Ecco perchè ora la necessità si chiama professionismo per un club robusto in ogni sua componente, a partire dall’AD Mauro Ferrero e dal consigliere Stefano Crosariol.

I playoff saranno il test definitivo, per tutti. Per la squadra attuale, per il tecnico Francesco Parravicini. Un sestese puro, un tecnico giovane e preparato, ma comunque figlio dei risultati. Questa Pro Sesto non pareva inferiore a Como e Mantova alla vigilia del campionato. Mesi dopo, 20 e passa punti sotto, è ovvio che qualche errore sia stato commesso.

Alessandro Luigi Maggi

Condividi su
X