
Promozione B | L’Altabrianza vuole ritrovare sé stessa
Affermare oggi che fin qui il cammino dell’Altabrianza sia stato positivo sarebbe una grande falsità. Senza nulla togliere a nessuno in molti, dalla squadra alle rivali passando anche agli addetti ai lavori, si aspettavano decisamente di più da una squadra costruita per vincere, ma ora costretta a guardarsi alle spalle.
Atabrianza, ma che succede?
Quando i risultati non arrivano chi paga è di solito l’allenatore. Non ad Anzano del Parco, visto che la società ha dato piena fiducia al tecnico Marco Canella, ed anzi ha preferito “sconfessare” il proprio mercato estivo, visto che nella settimana post Aurora Olgiate si è deciso di tagliare il bomber Luca Lovece. Ma qual è il problema di questa squadra? Di certo non può essere un problema di qualità, visto che tra Rossetti, Donghi, Pizzi, Annunziata (solo per citarne alcuni) quella di certo non manca. Mister Canella, ha più volte sottolineato come alla squadra manca carattere e fame durante le gare. Che sia questa fragilità il vero problema della squadra comasca? Può essere, ma intanto ciò che conta è cercare di fare i bravi dottori e diagnosticare alla svelta di cosa soffre l’Atabrianza.
Playoff ancora possibili, ma…
Intanto in casa Atabrianza la vittoria manca da più di un mese, dall’1-0 interno contro l’ACD Brianza del 6 ottobre siglato da Luca Donghi. Il Direttore Tecnico Davide Ziliotto, non cerca di certo scuse. Da uomo navigato di calcio qual è il suo sguardo è rivolto al futuro: «Malgrado la nostra situazione non sia al momento delle più felici, la quinta posizione dista solamente 8 punti che, con 20 giornate ancora da giocare non è un qualcosa di così impossibile. Al momento però noi non dobbiamo pensare troppo ai playoff. La nostra priorità ad oggi è quella di trovare noi stessi e crearci un equilibrio che fino ad ora non siamo riusciti ad avere. Il mister gode della piena fiducia della società, perchè lui fa della filosofia il suo unico credo». Di certo mister Canella è un allenatore che nelle sue esperienze in Prima Categoria con Barzago e Olimpiagrenta ha sempre raccolto ottimi risultati, ma l’interrogativo che forse in pochi si sono chiesti è: con che squadre?
Canella e Giampaolo, due filosofi in cerca dell’affermazione
Senza voler scomodare stupidi e banali paragoni, la situazione che ad oggi sta vivendo Marco Canella è la stessa che in proporzione ha vissuto fino a qualche mese fa Marco Gianpaolo al Milan. Entrambi hanno fatto la cosiddetta gavetta, portando al massimo del loro potenziale squadre con obiettivi relativamente modesti. A giungo entrambi sono approdati in piazze prestigiose, con innumerevoli pressioni alle spalle. L’avventura di Giampaolo è finita, mentre quella di Canella è ancora tutta da scrivere. Di certo il tecnico lecchese deve trovare al più presto la quadra, ma come fare? Forse una soluzione per ridare brillantezza e risultati alla squadra può paradossalmente essere quella di sbrigliare il talento dei suoi giocatori. Andando a ritroso nelle sue esperienze, sia a Barzago sia all’Olimpiagrenta Canella non aveva mai avuto un parco giocatori di questa qualità, quindi giocoforza i risultati arrivavano solo se la squadra aveva una veste tattica ed uno spirito di sacrificio e sofferenza ben delineate. All’Atabrianza, però, le cose sono diverse. Senza nulla togliere a nessuno, il parco giocatori a disposizioni è un lusso per questa categoria: e se si lasciassero più liberi da schemi e da situazioni i giocatori? Magari potrebbe essere la soluzione per risolvere questa prima parte di stagione troppo altalenante.
Capitolo Lovece
Dopo il beffardo pareggio contro l’Aurora Olgiate la situazione in casa Atabrianza non era di certo delle più felici. Probabilmente quello è stato il momento in cui, per davvero, il mister ha rischiato. Ma alla fine la società ha deciso di andare avanti per la propria strada, e si è adiriturra privata del suo colpo estivo: Luca Lovece, ora senza squadra. Lovece è un vero bomber di categoria. Classe 1988 il suo nome è stato legato per lo più al Cinisello dove in Promozione tra il 2014 ed il 2017 ha messo a segno più di 50 reti. Dopo l’esperienza meneghina nelle ultime due stagioni ha iniziato un po’ a girare tra Arcellasco, Caprino, Biassono e nel mentre un breve ritorno proprio a Cinisello. Quest’estate era approdato ad Anzano per andare a formare con Rossetti una coppia d’attacco che farebbe gola a qualsiasi squadra di Eccellenza. E invece, complice anche un avvio di campionato zoppicante, la sua seconda avventura comasca (dopo la parenti ad Arcellasco nella stagione 2017/18) è terminata ancora prima della pausa natalizia. Dire chi ha colpa in questo momento ha poco senso, ma soprattutto poco importa. Certo è che suo nome ora sarà in cima all’elenco dei desideri di molti direttori sportivi. Intanto, per rimanere in forma in vista di una futura chiamata, Luca in questo periodo si allenerà a Concorezzo alla corte di Claudio Nava. Probabilmente alla formazione biancorossa un attaccante dai suoi numeri servirebbe eccome, ma è difficile – forse anche impossibile – ipotizzare un suo trasferimento a titolo definitivo alla società brianzola.
AV