
C Gold – Sandro Pugliese, il dottore (bis) di Basiglio: “Milano3 è tutto, che emozioni il ricordo dello scudetto. E Gallinari…”
Dici Basiglio pensi a Milano3; dici Milano3, pensi a Sandro Pugliese. Un trinomio indissolubile che dura praticamente dalla nascita, quando i genitori si trasferirono a Basiglio nel 1981. Otto anni dopo il primo pallone da basket sotto i polpastrelli, da lì Sandro Pugliese ha legato in maniera univoca il suo nome a una società portata anche sul tetto d’Italia all’inizio del nuovo millennio.
Milano3 è… tutto! Giocatore prima, allenatore poi, riferimento sempre
Sandro Pugliese quando parla di Milano3 è semplice e chiaro allo stesso tempo: «Per me rappresenta tutto, non posso definirla in altri termini». Soltanto una piccola parentesi all’Olimpia Milano dal 2004 al 2006 («Servitami tantissimo come ultimo step per poi allenare le squadre senior»), ma prima e dopo il nome di Sandro Pugliese è legato alla società di Basiglio. «E’ la squadra della mia città, la società del paese dove sono nato e cresciuto. Ho iniziato a giocare a basket a 6 anni nell’ormai lontano 1989 e non sono più andato via». Raggiungendo traguardi probabilmente inimmaginabili: «Abbiamo portato un piccolo comune come Basiglio sul tetto d’Italia. Anche per questi ricordi non mi vedo lontano da questa società. Nella vita mai dire mai, ma sicuramente il binomio proseguirà a lungo».
Album dei ricordi, la finale contro Treviso per entrare nella storia
Impossibile, quindi, non sfogliare l’album dei ricordi. Anche in questo senso Sandro Pugliese non ha dubbi: «Non posso non ricordare la finale contro la Benetton Treviso del 2000, portare la nostra piccola società allo scudetto fu per noi motivo d’orgoglio». Per gli amanti, per i narcisi, la finale è visibile sul canale Youtube di Milano3: «L’ho caricata io – spiega Sandro Pugliese – ma ammetto di non averla vista così tante volte come si può pensare». Se qualcuno volesse farlo, sappia che si troverà di fronte un momento romantico, l’ultimo anno con i due tempi da venti minuti e il cronometro dell’azione con i 30 secondi. Altri tempi, mentre più recenti sono i ricordi da allenatore, condivisi con l’attuale assistente Luca Carezzano: «La vittoria del campionato Under 19 élite contro Legnano (2014/2015), rimontando anche da -15. Ma anche la storica promozione dalla C2 alla C1 con la prima squadra, composta dai miei ex compagni di squadra e da miei compagni di scuola. Ma in questo senso devo dire che per una società come Basiglio, ogni vittoria rappresenta un vero successo».
Un “Gallo” a Basiglio, quella stagione da coach di Danilo Gallinari
Per Sandro Pugliese è semplice trovare anche il ricordo legato a un giocatore. Su tutti, non può che esserci Danilo Gallinari. «Era la stagione 2000/2001, ero il vice allenatore della squadra Under 14. Un predestinato? La sensazione che potesse diventare un giocatore da Serie A c’era, ma addirittura che potesse essere dominante in NBA…». Anche perché il basket americano, a quei tempi, iniziava piano piano ad aprirsi al vecchio continente: «Era una cosa molto lontana, se potessi tornare indietro e vedere adesso quel Gallinari, magari lo si poteva prevedere». Ma il “Gallo” lanciava già ben più di un segnale in palestra: «Ricordo le sessioni di tiro post allenamento. Con la destra e con la sinistra, una meccanica praticamente identica. E la gratificazione che aveva nel difendere su un avversario quando da bambino è più normale essere felice per una giocata offensiva, specie con il suo talento».
Coach e… giornalista. Anche in questo senso un binomio vincente
Il basket per Sandro Pugliese è tutto. L’abbiamo capito dall’album dei ricordi. Ma non solo. C’è anche una vita da giornalista, ovviamente legata alla palla a spicchi. Un binomio che, tra racconti sulla carta stampata e cronache in radio e in televisione, l’ha fatto crescere ulteriormente: «Cerco di tenere i piani separati ma in realtà la commistione c’è. Essere coach mi ha aiutato a comprendere meglio il gioco, ad avere un lessico più appropriato per raccontare le partite. Essere giornalista mi ha permesso di vivere alcune situazioni in palestra in modo più distaccato. Capire che gli avversari sono degli attori che fanno anche loro parte del gioco».
Gli esami non finiscono mai… e neanche le lauree!
Sarà un weekend lungo per Sandro Pugliese. No, nessun ponte bensì un lunedì da universitario. Il coach di Milano3, infatti, si laureerà per la seconda volta in Storia d’Europa dopo la prima laurea in Comunicazione Sociale. Un traguardo importante, da conquistare dopo la trasferta di Soresina. Ulteriore banco di prova per i biancorossi: «E’ una squadra quadrata, completa in tutti i ruoli e che arriva galvanizzata dal successo su Saronno. Sarà una sfida complessa, hanno esterni molto forti e poi è sempre un emozione giocare contro un giocatore che ha conquistato l’argento olimpico». Chiaro il riferimento a Roberto Chiacig, emblema di un girone est particolarmente fisico: «Il primo pensiero che ho avuto? Che sono tutti grossi. Ma ci sono le soluzioni per adottare delle contromisure. Venderemo cara la pelle e proveremo a bissare il successo di settimana scorsa». E poi via di laurea. Quella con Milano3, ormai, è ad honorem!
Paolo Andrea Zerbi