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Seregno: il ds Pacitto e il dg Colombo rompono il silenzio. “Siamo in buona fede e faremo di tutto per archiviare quest’ingiustizia. Rischio retrocessione? Impossibile”

Sono intervenuti in prima persona il direttore sportivo del Seregno Luca Pacitto e il direttore generale Jacopo Colombo, dando la propria versione dei fatti e spiegando quanto sta avvenendo nel botta e risposta di ricorsi con la Real Calepina. Mercoledì la decisione del Giudice Sportivo di annullare il 2-2 ottenuto sul campo dei bergamaschi e sancire una sconfitta a tavolino per gli azzurri, accogliendo il ricorso dei padroni di casa che li condannava a incassare il colpo a causa della presenza in campo di un giocatore tesserato quattro volte. L’atleta in questione è Dramane Konatè, difensore ivoriano arrivato durante il mercato invernale, accusato di aver indossato quattro maglie diverse in una sola stagione, andando contro il regolamento. La questione è poi sfociata nel dubbio che tutti i 23 punti conquistati con il giocatore in campo possano essere messi in discussione con il rischio della retrocessione matematica, ma i due direttori hanno rotto il silenzio e hanno chiarito ogni dubbio. Se da un lato le mosse della Calepina sono comprensibili, dall’altro i vertici sono convinti di aver agito in buona fede seguendo le indicazioni della federazione e il rischio di finire nei fondi della classifica non sussiste. In attesa del verdetto sul controricorso presentato oggi dal Seregno, queste le loro parole.

Sul ricorso della Real Calepina e sulla questione del tesseramento di Konatè

La versione corretta di come sono andate le cose è semplice. La Calepina, giustamente, contesta i quattro tesseramenti di Konatè (tra l’altro ammessi da noi stessi in occasione del primo ricorso), ma, se da un lato è evidente che ci siano stati quattro passaggi, dall’altro il ragazzo ha giocato realmente solo in due di questi e il comma 95 del regolamento in questione è un po’ borderline. Infatti, in questo paragrafo si dice che un giocatore professionista non può fare più di tre trasferimenti e giocare in due squadre, mentre i dilettanti e i giovani di serie possono sottoporsi a più tesseramenti. Konatè è stato preso dal portale della federazione con la status di giocatore dilettante, quindi, a nostro parere (ma a logica anche della federazione altrimenti non ci avrebbero mai concesso di tesserarlo), il giocatore è stato protagonista di due passaggi.

Noi contestiamo appunto il fatto che due dei tesseramenti in questione siano meramente tecnici, perché al Verona il difensore è stato praticamente due giorni e nel Skënderbeu solo sette, facendo poi una risoluzione contrattuale, quindi in queste due società Dramane non ha mai fatto neanche un allenamento. Noi non crediamo in alcun modo di aver agito in cattiva fede, perché abbiamo fatto ciò che la federazione ci ha permesso di fare secondo il nostro status di dilettanti, andando avanti sulla base degli ok ricevuti da quest’ultima.

Tornando alla Calepina, è assolutamente comprensibile la loro decisione di presentare ricorso e ognuno a casa sua fa ciò che vuole, anche perché come anticipato il regolamento è fraintendibile. Noi però tiriamo l’acqua al nostro mulino e abbiamo la certezza di aver agito in modo pulito e corretto. Ora ci auspichiamo che il secondo grado di giudizio possa darci ragione e comprendere la nostra buona fede, ma, se così non fosse, sul lato del campo e dal punto di vista mentale questo pareggio annullato non ci cambia molto“.

Sul rischio di annullamento dei 23 punti conquistati con il difensore in campo e l’eventuale retrocessione

Questo è assolutamente impossibile e da questo punto di vista siamo molto tranquilli. Noi veniamo accusati di aver agito contro le regole previste dal NOIF, ma c’è una regola chiara e scritta che prevede un massimo di 48 ore entro le quali si può agire e, non avendo ricevuto altre accuse oltre a quella presentata dalla Calepina, sarebbe veramente imbarazzante se venisse forzata la questione in questa direzione. I tempi sono largamente scaduti e quindi gli altri punti non ci verranno tolti, perché come già detto noi non abbiamo in alcun modo operato in maniera illecita, ma abbiamo semplicemente agito sulla base del tesseramento omologato dalla federazione.

Tra l’altro, Konaté è arrivato qui dall’Aglianese tramite un trasferimento diretto e, durante la partita di andata con la Calepina, siamo stati avvertiti dalla federazione che il giocatore non sarebbe potuto scendere in campo perché, vista la sua condizione di extracomunitario, mancava un documento che permettesse la sua convocazione in maniera regolare. Questo per dimostrare che il portale era assolutamente consapevole della situazione del giocatore e, una volta ricevuta l’omologazione del tesseramento il lunedì successivo, da parte nostra è stata data per scontata la sua utilizzabilità (per altro confermata nella mail ricevuta dalla federazione in quell’occasione).

Sicuramente il passaggio delle quattro società ci è sfuggito e non è stato preso in considerazione, ma a prescindere da questo e dal fatto che, secondo noi, due di questi fossero tesseramenti tecnici, noi non ci fermeremo a questo grado e faremo tutto ciò che è nelle nostre possibilità per uscire al meglio da questa ingiustizia“.

Marta Baroni

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