
Serie D | Inveruno, che succede? Andreoletti (e non solo) sotto osservazione
Montagne russe Inveruno: dalla storica vittoria ai playoff contro il Ligorna, alle prime sette giornate da playout con diciassette reti al passivo. Nel mezzo tanti piccoli e grandi inghippi. Nella sostanza la posizione di Matteo Andreoletti è sotto osservazione, dopo il tris subito domenica dal NibionnOggiono.
L’expolit dell’anno scorso: tesoro e fardello
Negli occhi c’è ancora la cavalcata della stagione passata. “Specialmente nel ritorno abbiamo fatto veramente bene – le parole di qualche settimana fa del ds Davide Raineri – ed anche meglio di altri anni, in cui probabilmente a Inveruno avevamo squadre più forti”. Al timone lui, Matteo Andreoletti: seguito con il consueto occhio lungo del ds ai tempi di Seregno. Voluto nel difficile post Mazzoleni: difficile, perchè spesso e volentieri i gialloblù avevano incantato per spirito offensivo. Ma Andreoletti ha saputo di fatto far meglio: proprio a Seregno si era fatto notare per duttilità, capace di difendere e soffrire quando necessario, ma anche di dare un gioco brioso quando possibile. Tant’è: annata record. Col patròn Roberto Simonini a festeggiarla con “Champagne, Rhum di quelli buoni e un toscano lungo così”.
Stagione in cui si volta pagina, oppure no?
In estate una rosa ringiovanita, senza alcune perdine di fatto di riferimento per Inveruno come ad esempio Nava, Botturi e Chessa. Ma non senza qualità al di là dell’età. Ancora Simonini: “Il risultato dell’anno scorso sarà difficile da ripetere. Non impossibile però”. Raineri è come sempre cauto dopo le prime giornate: “Inutile girarci intorno, intanto dobbiamo fare un campionato per stare in categoria”. Qualche magagna arriva alla svelta: l’infortunio di un giocatore fondamentale come Lazzaro, i problemi in porta (si fa male Piccirillo, tesserato all’ultimo Frattini, parentesi con Macci, ora torna Piccirillo), una difesa inizialmente acerba. Il 2-5 con la Tritium è figlio di tanti errori dietro e in avanti. Il 2-3 con la Virtus Ciserano Bergamo in inferiorità numerica. Vittoria con la Castellanzese e pareggio in extremis col Legnano (ma dopo aver sbagliato un rigore).
Le ultime 3 giornate in salita, i sorrisi in Coppa, il polso attuale
Col Levico gialloblù raggiunti nel finale. Un 3-3 che fa dire ad Andreoletti: “Siamo stati superiori a livello di qualità e quantità. Difficile commentare un punto così: dobbiamo crescere in fretta e non è possibile prendere un tiro e tre gol”. Ko con la Folgore Caratese, ma sempre con un buon possesso palla. Poi il crack con il NibionnOggiono. Ora una settimana per rialzare la testa: in Coppa domani col Brusaporto (dopo aver battuto una big come la Pro Sesto) e domenica sfida salvezza col Milano City. Il buon gioco non basta più, servono i punti. C’è chi già parla di Walter Viganò, ex Ciserano e Gozzano di recente, come possibile successore. Presto, ingrato per chi l’anno scorso ha saputo stupire. Sotto osservazione anche la squadra, peraltro: il mercato è lontano, sotto la lente però potrebbero finire in tanti, non solo l’allenatore. Andreoletti ha sicuramente la mentalità e le capacità per raffreddare le temperature, ma le prossime giornate saranno calde. E l’Inveruno è chiamato a giocarsele con le “tre C” chieste da Simonini il primo giorno: coraggio, competenza, corsa. Il patròn ne aveva poi aggiunta un’altra: c… attributi.
Luca Mignani