
Serie D | Patatrac Crema, Tacchinardi: “200 attaccanti, 0 gol… Colpa mia, la società non merita queste figure”
“Colpa mia. Avevamo preparato delle cose e non sono state fatte. Ma l’allenatore del Crema sono io e sono il primo responsabile”. Forte e chiaro Alessio Tacchinardi, dopo il poker subito in campionato contro il Lentigione. Una frenata brusca e inattesa, dopo aver raccolto 9 punti in 4 giornate ed essere caduti solo col Breno. “La squadra stava bene, ma come difende gioca. E se difende male gioca male. Nel secondo tempo, tra l’altro, con dentro 200 attaccanti non abbiamo fatto neanche un gol. Abbiamo certe caratteristiche e lo so bene: determinazione, compattezza. Se vengono meno andiamo in difficoltà. Se metto giocatori offensivi ci sfilacciamo”.
Creme de la creme sulla carta
Una società strutturata e forte. Una squadra da far luccicare gli occhi, sulla carta. Dietro Alessio Grea che la Serie D l’ha vinta l’anno scorso con la Pianese e ha sulle spalle tanta C (Melfi, Akragas, Gubbio, Foggia, Sudtirol, Ravenna), oltre a Davide De Angeli che la categoria l’ha fatta praticamente ovunque, da Caronno a Lecco passando per Olbia e Fiorenzola, vincendo a Castiglione. In mezzo Filippo Porcari, sette anni fa in A col Novara e sempre tra B e C in piazze come Carpi, Cremona, Trieste, Piacenza. Con lui Enrico Geroni, professionista con Olbia, Aversa Normanna, Carrarese, Prato ed anche in B con l’AlbinoLeffe. Davanti? Il confermato Nicola Ferrari, poco più di 400 presenze nei prof e poco meno di 100 gol, che la D l’ha fatta solo qui e la B da Verona a Crotone. Oltre al totem Pagano, alla freccia Fall. E aspettando Pllumbaj.
E ora arriva il “Guerriero”
Ma tocca ripartire. E alla svelta. Perchè domani sera al Voltini c’è il big match di Coppa contro il Fanfulla: “In carriera ho avuto tante delusioni ma anche tante fortune. Dobbiamo avere la forza di reagire e gli uomini ci sono. Io ho un nome e un carisma, ora serve che tutti con personalità facciano di più. La società ci dà tutto, dunque a noi gli onori e gli oneri: non merita queste figure”. E ancora: “In Serie D ci vuole il coltello tra i denti. Bisogna battagliare, sempre e con chiunque ti trovi di fronte. Qui non contano nomi e cognomi, mi metto dentro anch’io. Questa squadra se non lotta perde e così non deve perdere. Ricaricheremo le batterie e ci parleremo chiaro come sempre. La sfida col Fanfulla è difficile e delicata”.
Luca Mignani