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Serie D – La regina del calcio bergamasco si chiama Virtus Bergamo: quando tutto nasce davvero dalle giovanili

Mai abbastanza celebrata, in questa stagione 2018-2019 la Virtus Bergamo ha al momento tra le sue mani lo scettro di «miglior orobica» in Serie D.

Urge precisarlo subito: il dato è aleatorio con il Pontisola staccato di un solo punto, e certamente il calcio bergamasco non vive un periodo felicissimo a livello di risultati assoluti, anche se nel girone B si contano ancora ben 6 rappresentanti.

Tuttavia, la Virtus Bergamo resta un esempio, e per molti versi una conferma di come il Progetto “Giovani D Valore”, con cui la LND dispensa premi in denaro a chi schiera giovani oltre le regolamentazioni obbligatorie, non sia per forza un esempio di qualità. O non totalmente.

La Virtus Bergamo è attualmente quinta in questa graduatoria, e difficilmente accederà ad una delle prime tre posizioni visto che, davanti, solo l’Olginatese rischia la retrocessione in Eccellenza. Tuttavia, il lavoro c’è, e parte dai risultati di un settore giovanile che, dal giorno della nascita (la fusione tra Alzano Cene e Aurora Seriate del 2015), ha conquistato tutti i tornei provinciali, De Guz, Ciatto, Cassera e Ruggeri, portandosi a casa anche un tricolore Under 19, oltre a titoli regionali con Giovanissimi e Allievi, A o B che siano.

La prima squadra, non per caso, nell’ultima estate è stata affidata a Andrea Bruniera, impiegato in passato con Giovanissimi ed Esordienti. Un uomo di società insomma, che nella filosofia societaria ha sviluppato il suo mestiere.

E poi c’è il campo. Non parliamo di età media, squadre come Scanzorosciate e Olginatese riescono anche a scendere sotto il muro dei 24 anni con gli undici effettivi in campo. Parliamo di provenienza.

Dei 17 giocatori con il maggior numero di presenze, ben 6 sono passati per il settore giovanile bianconero, o comunque arrivati ad Alzano Lombardo per vestire in primo luogo la maglia dell’Under 19. Si tratta di Capitanio, classe 1999 passato anche per l’Inter, Marzupio, classe 2000 anche lui ex Inter, Ghisleni, 2000, Probo, classe 1999 prodotto dell’Atalanta, e i ’99 Haoufadi e Pellegrini.

Numeri non impressionanti? Sì, se guardati nel complesso. Perchè qui sui giovani si lavora e scommette, e la mano del dilettantismo si avverte ovunque. Solo Flaccadori, classe 1996 dall’Albinoleffe e Fratus, classe 1998 dall’Albinoleffe, sono veri prodotti del professionismo. Il potiere Cavalieri è cresciuto tra Pro Desenzano e Mario Rigamonti e Pozzoni è nato nella Grumellese.

E al fianco di tutti questi giovani, nel nome della progettualità, troviamo un gruppo di «vecchi» ormai fidelizzato. Il difensore Meregalli è alla Virtus dal 2015, il mediano Riva dal 2017 come il centrocampista Calì, Monni è stato il grande colpo del 2018 e Germani ha sposato la causa nel 2015, dopo aver peraltro vestito la maglia dell’Aurora Seriate. Il tutto con l’ex professionista Espinal, ad Alzano Lombardo dal 2017.

Progettualità, conferme, crescita e spazio per i prodotti del settore giovanile. Questa è la Virtus Bergamo, e non solo. Ci sono i tanti ragazzi mandati nel professionismo. Ne parleremo. Intanto, ecco la regina del calcio bergamasco.

Alessandro Luigi Maggi

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