Il centravanti del Base 96 Seveso ha detto la sua in vista dei prossimi incontri di campionato e sul suo futuro. Ecco l’intervista ESCLUSIVA. Quattro gol nelle ultime due ed uno stato di forma da paura. Sarai tu a trascinare la squadra ai play-off? “Logicamente non so dirtelo in anticipo. Se siamo arrivati fino a […]

Il centravanti del Base 96 Seveso ha detto la sua in vista dei prossimi incontri di campionato e sul suo futuro. Ecco l’intervista ESCLUSIVA.

Quattro gol nelle ultime due ed uno stato di forma da paura. Sarai tu a trascinare la squadra ai play-off?

“Logicamente non so dirtelo in anticipo. Se siamo arrivati fino a qua, però, c’è anche tanto merito della squadra, del mister ed anche dello staff. Posso solo dire che mi hanno messo in condizione per poter esprimere nel migliore dei modi tutto il mio potenziale. In questo momento serve una mano da parte di tutti, quasi uno switch mentale e trovare delle motivazioni personali aggiuntive. Ora come ora dobbiamo quantomeno provarci, visto che siamo solo a cinque punti di distacco. Bisogna sottolineare che siamo un grande gruppo e proprio per questo stiamo riuscendo a fare tanto bene”.

Sin da inizio stagione il vostro obiettivo principale era cercare di raggiungere i play-off? Oppure inizialmente avevate altri piani?

“La verità è che l’obiettivo della società era la salvezza ed eravamo partiti proprio con questa idea. Però io sin dalle amichevoli mi sono reso conto che avevamo qualcosa di diverso, un po’ come l’anno passato in Promozione. Dopo le prime partite mi sono interrogato ed ero convinto che potessimo ottenere qualcosa in più della salvezza. Ce ne siamo resi conto partita dopo partita di tutte le nostre capacità. Il match che ha cambiato la nostra stagione è stato senza ombra di dubbio quello contro il Magenta in cui abbiamo perso, ma giocato alla pari con una squadra che per valori in campo sarebbe dovuta essere superiore a noi. Da quel momento abbiamo capito che raggiunta la salvezza, ci saremmo potuti togliere anche altre soddisfazioni”.

Quanti punti serviranno per poter recuperare le cinque lunghezze di svantaggio che ci sono dai play-off?

“Io in realtà non guardo molto la matematica, voglio ragionare come fa il nostro mister: partita per partita. Adesso bisogna vedere cosa raccogliamo e andare a tutta allenamento dopo allenamento senza buttare alcun tipo di ora. Ogni minuto di partita va giocato alla morte e da qua alla fine saranno tutte solo e solamente finali“.

Dopo qualche stagione difficile in fila, quanto è stato importante l’anno scorso in Promozione?

“Questo è un argomento che tratto spesso anche con mio padre. Il mio è un percorso strano, visto che ho trovato moltissime difficoltà anche a livello personale per via del mio carattere. Il mister, però, mi ha fatto capire che le anime libere sono rare nel calcio d’oggi e bisogna accettarle ed accettarsi. Io mi sono messo una mano sul cuore ed ho deciso di ripartire dalla Promozione, piano piano ho trovato una consapevolezza che mi ha fatto rinascere. Adesso parlo con una consapevolezza diversa con tutti, adesso mi sento pronto per dire la mia e non ho più intenzione di fermarmi. Non nascondo che voglio fare un salto importante e far capire a tutti che voglio far la differenza anche in categorie superiori”.

Credi sia possibile completare il doppio salto in due stagioni?

Io non voglio fermarmi. Adesso bisogna fare il salto in D e poi fermarsi mai, perché il mio obiettivo è sicuramente quello di non avere rimorsi. Quello che potrebbe aiutarmi a fare bene sono anche i miei mezzi fisici (diversi da quelli di qualche stagione fa). Ho fatto un percorso con il mio preparatore che mi ha portato ad un livello successivo e di conseguenza lo ringrazio ogni giorno”.

Quanta differenza c’è tra la Serie D e l’Eccellenza?

Io non ho fatto moltissima D, ho solo fatto una mezza stagione che non è andata tanto bene con la Tritium. Posso solo dire che in generale il livello un pochino si è abbassato. Quando facevo l’Eccellenza a 16 anni c’erano giocatori mostruosi. Non so dire esattamente il livello quanto cambia, ma da quanto mi dice anche un mio amico come Doria capisco che in D c’è gente più brava a giocare con i piedi ed inoltre l’intensità è decisamente più elevata”.

Nicola Badursi

26 Marzo 2024

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