
Serie D – La Calcio Lecco all’ultimo assalto con un Riccardo Capogna in più
In questi ultimi anni, nel campionato di Serie D, Riccardo Capogna è diventato uno dei giocatori più amati e discussi del movimento. Lontani i tempi di quell’estate 2013, quando il centravanti classe 1988 arrivò tra mille dubbi al Rigamonti-Ceppi di Lecco.
Passato per le giovanili della Lazio, irrobustito da esperienze tra Chiasso, Mezzocorona, Carpenedolo, Parma e Fondi, Riccardo Capogna non aveva impressionato a Renate, e nessuno poteva immaginare che a Lecco sarebbe iniziata una storia molto diversa.
Una storia fatta di gol, esperienze, e una crescita che lo porta, oggi, ad essere considerato l’attaccante a livello tecnico più completo del movimento. 10 gol nella prima stagione bluceleste, dove Rocco Cotroneo lo preferisce a sorpresa a Davide Castagna, quindi 16 in quella successiva.
L’amore con il pubblico bluceleste è intermittente, e Riccardo Capogna emigra al Seregno di Paolo Di Nunno. 22 le reti in due stagioni, compreso il gol straordinario nell’indimenticabile finale playoff proprio con la Calcio Lecco, al Rigamonti-Ceppi, nel 2016.
Quindi, l’incontro che cambia tutto. Nell’estate 2017 Marco Gaburro lo chiama al Gozzano, e lì inizia una storia di amore, e di successi. 17 reti nella prima annata, conclusa con la promozione in Serie C, quindi il ritorno alla Calcio Lecco al seguito del tecnico veronese, con cui raccoglie 17 presenze, 9 reti, e l’attuale primato “sicuro” nel girone A di Serie D.
Certo, qualche acciacco fisico ha rallentato il tutto, come ribadito da Riccardo Capogna al Giornale di Lecco: «Non sono ancora al top ma più i giorni passano più mi sento meglio. Dopo tre mesi difficili ho voglia di chiudere bene questa stagione e dare tanto nelle partite che restano».
E si continua a lavorare duro: «Lo staff tecnico ci sta facendo lavorare molto e anche intensamente e credo che questo sia stato uno dei nostri punti di forza. Tenere sempre altissimo il livello di concentrazione ti permette di creare una mentalità vincente. Anche durante il lavoro in settimana c’è agonismo nelle partitelle e tra noi compagni, abbiamo voglia di provare a vincere sempre».
Alessandro Luigi Maggi