Luca Vigani, difensore classe 1993, ha risolto da poco in modo consensuale il contratto che lo legava all’Atletico Cortefranca. Per lui 14 presenze in stagione e un gol in Coppa Italia contro il Magenta nella fase a gironi. Durante la scorsa stagione, ha fatto parte di quel fantastico gruppo che ha compiuto una cavalcata incredibile […]

Luca Vigani, difensore classe 1993, ha risolto da poco in modo consensuale il contratto che lo legava all’Atletico Cortefranca. Per lui 14 presenze in stagione e un gol in Coppa Italia contro il Magenta nella fase a gironi. Durante la scorsa stagione, ha fatto parte di quel fantastico gruppo che ha compiuto una cavalcata incredibile per raggiungere la Serie D: il Caravaggio. “Il miglior anno vissuto come calciatore”, ha dichiarato lo stesso Vigani, il quale vuole rimettersi in gioco e tornare a competere per obiettivi importanti. Nel corso della sua carriera ha vissuto cinque anni in Serie D e tornare sarebbe un grande stimolo e un modo per poter esprimere la mentalità vincente che lo contraddistingue.

Come sono andati questi mesi?

“Mi sono liberato da poco dall’Atletico Cortefranca. Abbiamo risolto in modo consensuale il contratto l’altro ieri. Avevamo aspettative più alte, la squadra era buona, ma è stato un avvio di stagione un po’ complicato. Spero comunque che si possano risollevare.

Quanto è stato difficile a livello mentale dover sempre rimandare la vittoria? La prima è arrivata il 22 ottobre.

“Siamo partiti bene in Coppa, poi abbiamo avuto qualche infortunio. Non trovare la vittoria ti manda in un tunnel negativo dal quale si fa fatica ad uscire. Poi abbiamo vinto la prima con la Pavonese, sembrava fosse cambiato il trend, però è difficile capire il perché sia andata così. Non riuscire a vincere ti dà un mood negativo e ci è mancata un po’ di fiducia. Ultimamente a livello di risultati le cose sono andate meglio e ci sarà il tempo per risollevarsi per i miei ex compagni.”

L’anno scorso hai vissuto una grande stagione, al di sopra delle tue aspettative?

“È stato l’anno più bello che ho vissuto in carriera. Alcuni di noi si conoscevano già, la società ci ha permesso di lavorare sempre con tranquillità. Al di sopra delle aspettative non direi perché comunque avevamo giocatori molto forti come Marrazzo e altri. Potevamo anche giocarcela per il primo posto poi nei momenti cruciali qualche infortunio ci ha un po’ penalizzato. Però comunque raggiungere il secondo posto in un girone C come quello dell’anno scorso è stato qualcosa di fantastico. Si è creata subito l’alchimia con i compagni: difensivamente con Bertoni mi sono trovato benissimo. L’unione del gruppo ci ha portato a quel risultato: gli attaccanti difendevano e i difensori davano una mano in avanti. È stato un peccato perdere la finale play-off, però è stato un viaggio bellissimo”.

Era la tua prima finale play-off?

“Si, prima finale play-off per me. Giocare una partita così è emozionante ed è anche una vetrina importante. C’era moltissima gente a supportarci: amici, famiglie, giornalisti. Un ricordo che porteremo tutti nel cuore e rimarrà indelebile. Sono contento per il Caravaggio perché si merita di essere in D. Il rammarico di non aver vinto la partita c’è comunque perché vincere ha sempre un altro sapore: fino a dieci minuti dalla fine eravamo noi che dovevamo vincere, poi il Club Milano ha segnato. È stata comunque la squadra più forte che abbiamo affrontato, allenata da un grande allenatore come Scavo. Il rammarico resta piccolo perché alla fine l’obiettivo è stato raggiunto.”

Dove ti vedi adesso?

“Mi piacerebbe trovare una squadra che lotti per i piani alti. Giocare per obiettivi importanti è più facile e ti aiuta. Avendo una mentalità vincente, è più semplice giocare con chi ha la stessa mentalità, come Gestra, Marrazzo, Speziale, e ti capisce anche solo con uno sguardo. Spero di trovare una squadra ambiziosa che mi possa permettere di esprimere questa mentalità. Io ho fatto cinque/sei anni di Serie D e magari tornarci sarebbe un grande stimolo”.

Asia Di Palma

7 Dicembre 2023

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