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Eccellenza – Sestese, la vittoria sul Busto 81 alimenta i rimpianti? Investire in attacco per colmare il gap con le “grandi”

“Vorrei ma non posso”, può essere giudicata in questo modo la stagione della Sestese. I biancazzurri con la vittoria di domenica sono matematicamente salvi (obiettivo mai in discussione, di fatto, per tutta la stagione 2018/2019), eppure proprio il prestigioso successo di domenica contro il Busto 81 potrebbe alimentare rimpianti. Per una squadra che, la scorsa estate, ha visibilmente alzato l’asticella. E che aveva i playoff come obiettivo. Forse non dichiarato, ma presumibile per investimenti fatti.

 

Dal premio giovani ai senior di livello. Ma con Gennari…

Nelle ultime stagioni la Sestese era emblema della gioventù. Non a caso il presidente Alberto Brovelli mostrava (come giusto che sia) il suo fiore all’occhiello, ovvero la vittoria del premio “Giovani in campo”. Tanti under, spesso e volentieri cresciuti nel proprio vivaio, e salvezza a fine stagione, altrimenti addio premio. Certo, erano annate fatte di tanto sacrificio in campo, come ha ricordato proprio l’ex tecnico Fiorenzo Roncari. La scorsa annata, però, la svolta in casa Sestese è stata netta. Forze fresche anche in tema di investimenti e giocatori di esperienza in grado di poter alzare l’asticella. In panchina la scelta di Pierluigi Gennari. Un tecnico che nel suo curriculum vanta non poche esperienze a livello di settore giovanile. E allora ecco che a Sesto si può ancora parlare di gioventù. Un esempio? Samuele Botturi: difensore o all’occorrenza centrocampista, classe 2001, lanciato nella mischia nella partita contro l’Ardor Lazzate. Gol e da lì titolare inamovibile. Segno che alla Sestese, con i giovani, ci sanno veramente fare.

 

Una difesa invalicabile, la solidità dalla quale ripartire

Sia ben chiaro, ogni stagione fa storia a sé. Certo è che la solidità dimostrata dalla Sestese, almeno in avvio di stagione, potrebbe essere un punto da cui ripartire. Nessun gol subito nelle prime tre partite (con sette punti all’attivo), la retroguardia biancazzurra è ritornata bunker nelle sfide contro Vigevano, Lazzate e Varesina (con altri sette punti in cascina), così come nel finale della prima parte di stagione. Qualche passo indietro nel girone di ritorno, tanto che la partita contro il Busto 81 è stata l’unica chiusa con un clean sheet da parte di Catanese e compagni. Ma i numeri sono emblematici: tolte le big, la Sestese è la miglior difesa, in alcuni casi per distacco. E con il ritorno a tre fuori quota il prossimo anno, pensare nuovamente a un portiere esperto (Catanese) così come a un terzino senior (Candolini) non sarebbe utopia.

 

Ianni tra acciacchi e riprese, è mancata una vera alternativa

I numeri, però, non mentono nemmeno per le difficoltà. Se la difesa è stata da applausi, al tempo stesso l’attacco è stato un flop. 26 reti all’attivo, che fanno della Sestese il quartultimo attacco del campionato. Meglio solo di Ferrera, Villa Cassano e Città di Vigevano e al pari della Castanese. Attenuanti? Ci sono. Perché l’infortunio di Felipe Ianni in avvio di stagione ha sicuramente condizionato il rendimento offensivo. L’attaccante brasiliano è comunque il miglior marcatore (8 reti in 19 presenze) ma al tempo stesso è mancata un’alternativa, se si pensa che subito dietro Andrea Leontini e Moussa Coulibaly sono a quota tre reti. Ballgjini e Mehmetaj sono giovani dal sicuro avvenire, ma che in campo danno tanta sostanza ma al momento pochi frutti. E anche dopo la partenza di Giovanni Laraia (comunque a secco fino a dicembre), non si è investito.

 

Obiettivo playoff? Basta un piccolo passo in più

Le prime sei insegnano: per volare serve un attacco prolifico fatto di grandi nomi, oppure di un sistema che porti tanti giocatori a trovare la via del gol. Numeri alla mano, questa Sestese ha bisogno ancora di un piccolo passo in avanti. Dando continuità e non certo stravolgendo quanto di buono fatto in questa stagione. Anche perché la squadra è futuribile, se si pensa che Fabio Rovrena è l’unico giocatore nato negli anni ’80. La concorrenza è agguerrita, vero, ma basta poco per colmare il gap con chi sta davanti. E provare a lottare per i playoff. Trasformando quel “vorrei ma non posso”, e facendo così diventare i playoff un obiettivo concreto.

Paolo Andrea Zerbi

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