Chisola, parla il presidente Atzori: “Quest’anno un’isola felice. Arrivare secondi vorrebbe dire…”

Il presidente del Chisola è intervenuto a “Chiacchiere Da Minors” per parlare della stagione della sua squadra, che sta viaggiando al secondo posto dietro l’Alcione. Di seguito le dichiarazioni di Luca Atzori.

La crescita del Chisola in un anno

“Noi nasciamo come settore giovanile come credo anche l’Alcione. Noi abbiamo fatto questo investimento di risorse e abbiamo lavorato bene. Il nostro punto di forza è avere i giovani in casa pronti: hanno un senso di appartenenza importante. Il primo anno siamo andati in Serie D al 20 di giugno senza poter fare mercato, poi il campionato è girato in modo positivo. Abbiamo integrato ragazzi di categoria e con poche certezze, ma vere, ci siamo salvati all’ultima domenica. Poi cerchi di ripartire con più esperienza con ragazzi di regione: Ponsat da Chieri, Di Lernia da Chieri e un allenatore che mi ha piacevolmente impressionato. La squadra ha preso entusiasmo, da lì poi giochi e vai avanti. Non ci aspettavamo questa classifica, non abbiamo né vertigini né mal di testa. Chiaro che l’Alcione può perderlo solo lui il campionato e nelle ultime domeniche mi sembra sia diventato pesante anche per loro il pallone. Avremo lo scontro diretto, noi domenica scorsa abbiamo perso meritatamente con il Bra.”

Il caso Diop

“Io credo che sia un buco normativo. La sentenza dice una cosa e ne fa un’altra: assodino che ci sia un doppio passaporto, ma il passaporto ultimo (2005) è regolare, mentre quello vecchio non c’è e il reclamo è respinto. Da quando è stato effettuato il ricorso del Bra non è sceso in campo (Diop n.d.r). Un po’ ci speravamo nella penalizzazione. Dispiace perché crei un buco normativo e non sai cosa succederà in futuro. Credo comunque l’Alcione ne sia anche un po’ vittima di questa situazione. Dispiace solo per le motivazioni della sentenza.”

Un girone in bilico fino alla fine

“I ragazzi sono sereni perché non abbiamo nulla da perdere, arrivi a un certo punto in cui tenere quella posizione vorrebbe dire vincere il campionato dietro l’Alcione. Il gruppo si è amalgamato in fretta: un po’ di pressione potresti sentirla se ti vai a giocare il secondo posto.  È un girone in cui balli fino all’ultima giornata tranne magari le ultime due in basso.”

Dodici anni di presidenza

“Io sono presidente dal 2012, dodici anni a luglio. Abbiamo fatto anni in promozione, ma abbiamo sempre puntato tanto sul settore giovanile, poi cinque anni in Eccellenza e due anni in D. Siamo virtuosi, produciamo quello che spendiamo. Chiaro che un’eventuale promozione non la puoi progettare ora. Necessiti di investimenti che il territorio però ti può offrire: Torino è una città con un milione di abitanti con due società nei professionisti. Bisogna vedere le cose alla lunga, però la pressione i nostri ragazzi non la sentono. Quest’anno è un’isola felice.”

I giovani andati in grandi squadre

“Abbiamo dato Alessandro Bianco alla Fiorentina, Germinario al Pescara, Perotti alla Juventus. In Piemonte se togli Juventus e Torino non ci sono realtà. Calamita quest’anno l’abbiamo dato al Genoa. Cercheremo di andare avanti adeguandoci alle nuove norme.”

Il mercato invernale e il modulo di gioco

Abbiamo preso De Riggi dal Pinerolo: era un obiettivo già da agosto. Poi è arrivato un 2006 dalla Juventus: Scarpetta, un braccetto. Ponsat muove il reparto offensivo come vuole. L’anno scorso abbiamo iniziato in un modo e poi finito in un altro, Nicola (Ascoli n.d.r.) è amante del modulo offensivo. Siamo stati un po’ tutti fortunati perché molte cose sono andate bene.”

Su Rizq e Ponsat

Ponsat è un giocatore che vive questa categoria da protagonista, siamo stati bravi a convincerlo. Rizq quattro anni fa giocava in Promozione, non veniva mai via dal Bussoleno. Siamo riusciti a prenderlo tre anni fa in Eccellenza, da lì ha lavorato e l’ultimo anno in Eccellenza ha fatto 27 gol e il primo anno in D 15. Un ragazzo che fa del lavoro la sua forza. Noi avevamo puntato molto su Jeantet perché credevamo che i tre potessero coesistere, ma si è rotto subito il crociato. Potevamo essere in una posizione di classifica anche migliore. La lungimiranza del direttore Perfetti è stata unire vecchi gruppi che si conoscevano da anni. Per i ragazzi del Piemonte, la vicinanza a casa è ancora una forza perché gli da serenità. Stiamo parlando da seconda che va tutto bene, ma bisogna vuvere le cose come vengono.”

 

Asia Di Palma